L’Università di Bologna e UGIS – Unione Giornalisti Italiani Scientifici hanno avviato una collaborazione finalizzata alle dottorande e ai dottorandi dell’Alma Mater per sensibilizzarli sull’importanza di comunicare in maniera semplice ed efficace le loro ricerche. L’iniziativa si è concretizzata in un laboratorio sperimentale nel 2022 @UniboPER/PhD Storytelling da cui è scaturita l’omonima rassegna che racconta storie di ricerca rivolte alla società direttamente dalla voce dei suoi protagonisti.

L’Università di Bologna sta ora organizzando la seconda edizione, sempre in collaborazione con UGIS, in programma per la primavera 2023. E a breve partirà anche una rassegna di eventi organizzata in collaborazione con in Comune di Bologna su ricerche di interesse per la comunità.

“UniboPER/PhD Storytelling punta i riflettori sui progetti di ricerca delle dottorande e dei dottorandi e sulle loro ricadute positive nella quotidianità di ognuno di noi – afferma Maria Letizia Guerra, delegata del Rettore per l’Impegno Pubblico dell’Università di Bologna – l’efficacia della narrazione di tali ricadute è garantita dall’attività di mentoring animata da esperti giornalisti scientifici che rendono l’attività di divulgazione apprezzabile da una vasta platea e certamente rinnovabile in futuro”.

Oltre una trentina di giovani ricercatori dell’Università di Bologna provenienti da diverse discipline si sono messi in gioco nella prima edizione 2022. Lo scopo era illustrare il mondo della divulgazione e presentare tecniche di base per passare da un ristretto abstract ad un vero articolo in cui descrivere in modo appropriato e comunicativo il contenuto delle loro ricerche. Ma con un metodo, appunto, capace di evidenziare i valori della ricerca agli occhi della società. Ottimi i risultati ottenuti. I lavori di sette ragazzi sono stati selezionati dall’UGIS in accordo con l’Università di Bologna e pubblicati sul sito web istituzionale, altri sono in corso di pubblicazione su UniboMagazine, altri ancora saranno destinati a riviste d’attualità e di divulgazione scientifica rivolte al grande pubblico.

“Da molti anni UGIS porta avanti una sfida per far conoscere il valore della conoscenza scientifica e tecnologica e promuovere la corretta informazione per tutti, dal mondo del giornalismo, all’università e ai cittadini. È sempre più importante, nel contesto globale complesso di oggi, che lo scienziato sappia interfacciare al pubblico e ai media il focus della propria ricerca – spiega Giovanni Caprara, presidente UGIS, editorialista scientifico Corriere della Sera e docente al Politecnico di Milano – Nei decenni, dalla nascita di UGIS nel 1966, abbiamo realizzato convegni, premi giornalistici, visite a centri di eccellenza su vari territori, anche all’estero, e negli ultimi anni abbiamo promosso corsi di formazione per giornalisti e conferenze (in presenza e in streaming), in diversi territori del Paese. L’obiettivo è estendere, in questo processo di divulgazione della cultura scientifica a tutto tondo, il coinvolgimento di nuove realtà, sia del nostro settore professionale che dell’ambito scientifico e dell’innovazione universitaria, come avviene oggi con le sinergie attivate con l’Università di Bologna sensibile alla nostra missione”.

Ecco come si è svolta nel dettaglio l’edizione 2022. I docenti dell’Alma Mater hanno introdotto le dottorande e i dottorandi nell’affascinante e complesso rapporto tra scienza e società che ha radici lontane per arrivare fino ad oggi, fornendo anche testimonianze di casi di successo di divulgazione della ricerca in cui sono direttamente coinvolti. Giovanni Caprara, presidente UGIS ed editorialista scientifico del Corriere della Sera, ha tenuto una lezione sulla storia e l’evoluzione del giornalismo scientifico alla quale sono seguiti workshop a cura di Salvatore Giannella, giornalista scientifico e scrittore, che ha poi invitato dottorande e i dottorandi a redigere un elaborato scritto esaminato e discusso con tutti i partecipanti.

I contributi individuati dall’UGIS in accordo con l’ateneo sono stati i seguenti. Le stalle intelligenti e la prevenzione dello stress a cura di Mike Agrusti (Anche le mucche hanno caldo – Dottorando in Salute, sicurezza e sistemi del verde – Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari); Corpo umano, tute speciali e dispositivi elettronici per mitigare gli incidenti a cura di Giulia Avallone (Un sensore li salverà – Dottoranda in Meccanica e Scienze Avanzate dell’Ingegneria DIMSAI – Dipartimento di Ingegneria Industriale); Il patrimonio edilizio e i timori del cambiamento per il benessere fisico ed economico a cura di Carlo Costantino (La casa più sana che potremmo avere è la chiave per la transizione ecologica – Dottorando in Architettura e Culture del Progetto – Dipartimento di Architettura); La pianificazione e lo sviluppo di infrastrutture energetiche con Silvia Anna Cordieri (Si scrive PlaMES, si legge il futuro dell’energia in Europa fino al 2050 – Dottoranda in Ingegneria Biomedica, Elettrica e dei Sistemi – Dipartimento di Ingegneria dell’Energia Elettrica e dell’Informazione), Il possibile futuro delle piattaforme offshore a cura di Elisa Dallavalle (Da Isola delle Rose a isola del riuso: la sostenibilità che arriva dal mare – Dottoranda in Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali – Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali); I Concetti di consumo dagli anni Settanta ad oggi a cura di Silvia Pizzirani (Consumatori di tutt’Italia, aggiornatevi – Dottoranda in Storie, Culture e Politiche del Globale – Dipartimento di Storia Culture Civiltà); L’interpretazione dei segni tra dati ed indizi a cura di Laura Rivaroli (Raccontare le antiche civiltà attraverso i manufatti – Dottoranda in Architettura e Culture del Progetto – Dipartimento di Architettura). I testi scelti sono arricchiti dalle illustrazioni eseguite da Stefano D’Ambrosio, dottorando in Scienze Pedagogiche – Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin” presso Università di Bologna.

I partecipanti hanno manifestato entusiasmo per l’esperienza condotta, preziosa per imparare a diffondere i risultati delle loro ricerche. Un’azione indispensabile per partecipare a bandi di ricerca ma anche per trasferire al pubblico le conoscenze di un mondo scientifico e tecnologico in rapido sviluppo di cui la società deve essere consapevole.

 

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