Con l’intervento del sindaco Luca Vecchi sul Piano di azione locale contro il razzismo e i crimini d’odio, di cui Reggio Emilia si è dotata quale primo Comune in Italia, si è concluso oggi a Torino, al Polo del ‘900, il progetto europeo Super, che si è sviluppato dal 2021 ad oggi ed ha visto protagoniste l’Amministrazione comunale e la Fondazione Mondinsieme. Il Piano di azione locale contro il razzismo e i crimini d’odio è l’esito più importante di questo percorso per Reggio Emilia e costituisce ora un punto di riferimento in Italia e in Europa.
Durante la conferenza conclusiva di Super a Torino sono intervenuti fra gli altri la commissaria europea all’Uguaglianza Helena Dalli, la vicesindaca Michela Favaro e l’assessore Jacopo Rosatelli del Comune di Torino, la vicesindaca di Bologna Emily Marion Clancy, il direttore di Unar-Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio dei ministri Mattia Peradotto e rappresentanti di Anci, Rete italiana Città del dialogo, Eccar, Altera e Fondazione Mondinsieme.
L’approvazione del Piano di azione locale, ha spiegato il sindaco Vecchi, si inserisce in una strategia integrata: “Questo Piano antirazzista è parte delle politiche per la promozione del diritto alla diversità e all’inclusione, mettendosi in forte connessione con le strategie della nostra città, ovvero con altri progetti quali Città senza barriere e con linee e azioni quali il contrasto alla violenza di genere, la tutela e affermazione dei diritti civili, il contrasto all’omotransnegatività e alla violenza contro le donne. Queste politiche sono fortemente interconnesse e collegate e ci vedono insieme a Comuni come Torino, Bologna e Milano come interlocutori privilegiati in Italia e in Europa, perché le città sono in continua relazione con i cittadini e hanno la responsabilità di rappresentare i diritti di tutte e tutti”.
Il Piano di azione locale è stato approvato lo scorso gennaio e vede già alcune azioni sul campo, presentate alla conferenza: “Abbiamo costituito un gruppo di lavoro inter-servizi per l’implementazione del Piano di azione locale – ha sottolineato il sindaco Vecchi – Il prossimo settembre sarà avviata una attività di formazione, promossa con la Fondazione Mondinsieme, rivolta ai dipendenti di tutti i Servizi dell’Amministrazione comunale. Inoltre, stiamo lavorando insieme all’Università di Modena e Reggio Emilia per la raccolta e l’analisi dei dati che candideremo a un nuovo progetto europeo e stiamo attivando campagne di sensibilizzazione e di contrasto al razzismo e ai crimini d’odio”.
Nel corso della mattinata sono stati presentati i Piani d’azione locale contro il razzismo (Pal) adottati dai tre Comuni di Reggio Emilia, Torino e Bologna, insieme alle proposte e alle indicazioni rivolte al Governo italiano e agli omologhi Enti locali, per promuovere e sostenere l’adozione di un Piano nazionale antirazzista.
I Pal sono il frutto dell’intenso lavoro nei due anni di attività del progetto Super che ha realizzato moduli formativi per aumentare la consapevolezza sul tema, rivolti alle dipendenti e ai dipendenti delle forze di polizia nazionali e locali, dei Comuni partner e di Ong antirazziste e sviluppato un forum di dialogo sui territori di Torino, Bologna e Reggio Emilia con la società civile.
Il direttore di Unar Peradotto ha ricevuto dai rappresentanti delle tre Amministrazioni comunali copia dei Piani locali e ha anticipato l’impegno di approvare una strategia nazionale di contrasto al razzismo entro fine 2023: “Prima dell’approvazione da parte del Governo – ha detto – sottoporremo alle vostre città la bozza del Piano nazionale antirazzista, che dovrà avere obiettivi precisi per azioni di contrasto a fenomeni di discriminazione razziale dalla casa al lavoro, da quello istituzionale a quello educativo”.
Anche la commissaria europea Dalli ha voluto rimarcare come “l’impegno di città come Torino, Bologna e Reggio Emilia si inserisce in un percorso che sta attraversando le più grandi città e Paesi d’Europa, per creare comunità inclusive e in grado di mettere a valore la diversità come opportunità di crescita in tutti i territori dell’Unione europea. Le città più progressiste e all’avanguardia stanno approvando piani e strategie integrate, dove le pari opportunità promuovono l’uguaglianza di tutte e tutti creando strategie integrate, anche con la presa in carico di contrastare tutti i fenomeni discriminatori”.
Dalli ha sottolineato inoltre che una delle azioni per riconoscere il ruolo delle città è stata l’istituzione del premio Capitali europee della diversità e dell’inclusione, che Reggio Emilia ha ricevuto dalle sua mani a Bruxelles a fine aprile.
La conferenza di Torino è stata anche l’occasione per un confronto tra i rappresentanti delle istituzioni e della società civile nazionale, che operano sul tema del razzismo e che collaboreranno con gli enti locali nell’attuazione di politiche pubbliche capaci di contrastare il razzismo.
In particolare a Reggio Emilia, a coordinare questa azione, è stata la Fondazione Mondinsieme, che è intervenuta per sottolineare come il Piano di azione locale, prima di arrivare all’approvazione politica, è stato condiviso con numerose associazioni del territorio: “Abbiamo lavorato insieme a diversi colleghi dei servizi dell’Amministrazione comunale sia nei moduli formativi che negli eventi di comunità – ha sottolineato Chiara Greco referente dell’Area associazioni, scuole e territorio di Mondinsieme – e stiamo lavorando affinché questo percorso sia sempre sviluppato in ottica intersezionale e con una cura della relazione che ci vede in un costante scambio insieme all’Amministrazione comunale e a tutte le associazioni che hanno voluto contribuire a questo piano”.
Alla conferenza hanno partecipato anche altri rappresentanti di istituzioni nazionali ed europee tra cui Nourhene Mahmoudi, Policy and Advocacy Advisor Enar – European Network Against Racism; Benedetto Zacchiroli, presidente Eccar – European Coalition of Cities Against Racism; Federico Faloppa coordinatore della Rete
nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio e Oiza Queensday Obasuyi ricercatrice Cild – Coalizione italiana per le libertà e i diritti civili; Simone Pettorruso responsabile progetti europei di Icei.