La Conferenza Territoriale Socio-Sanitaria Metropolitana (CTSSM), nella seduta di ieri 23 aprile, ha dato il via libera alle Linee operative metropolitane per il riconoscimento dei costi determinati dal recente rinnovo del CCNL delle Cooperative sociali.

La cooperazione sociale aveva richiamato nelle settimane scorse l’attenzione della Conferenza sui maggiori costi determinati proprio dagli incrementi contrattuali riconosciuti ai lavoratori del settore sociale e sociosanitario, impossibili da assorbire all’interno dei contratti già in essere.

Il rinnovo contrattuale per questo settore è una importante novità che va nella direzione di migliorare il trattamento economico di operatrici e operatori, impegnati in servizi di grande rilevanza per il welfare del territorio metropolitano, dai servizi sanitari (salute mentale), ai servizi sociosanitari non accreditati dell’area disabili adulti (gruppi appartamento, comunità alloggio, centri socio-occupazionali, laboratori protetti, assistenza educativa) ai servizi sociali, tra i quali, i servizi per i minori. La CTSSM di Bologna ha inteso riconoscere per intero ai gestori i maggiori costi di personale dei professionisti impegnati in tali servizi, in base ai successivi incrementi suddivisi nelle annualità 2024, 2025, 2026.

Sono esclusi, in quanto non di competenza della CTSSM, i servizi educativi (nidi, scuole d’infanzia) e i servizi scolastici.

Per la Presidenza della CTSSM il costo del lavoro non è infatti un costo comprimibile, su cui sia possibile fare trattative. Il pieno riconoscimento di questo valore, in tempi molto ristretti, è un segno di riconoscimento sociale del lavoro professionale delle operatrici e degli operatori delle cooperative sociali e vuole anche essere un segnale di condivisione con la cooperazione sociale della sfida per la tenuta del nostro sistema di welfare, nel quale grazie alla competenza e all’impegno degli attori in campo si riescono a dare risposte di qualità a una vasta gamma di bisogni dei cittadini.

Per l’Alleanza delle Cooperative di Bologna rappresentata dai co-presidenti Rita Ghedini (Legacoop Bologna) e Massimo Mota (AGCI Bologna), e Daniele Ravaglia vicepresidente di Confcooperative Terre d’Emilia – e di Imola, rappresentata dai co-presidenti Luca Dal Pozzo e Carlo Alberto Gollini “il riconoscimento degli aumenti del costo del lavoro derivanti dal nuovo CCNL delle cooperative sociali è coerente con tutti i percorsi che si sono attivati tra Istituzioni e Cooperazione per valorizzare il lavoro di qualità e l’Economia sociale. Questa scelta, di cui siamo soddisfatti, tiene assieme la sostenibilità economica dell’impresa cooperativa e la giusta remunerazione per le lavoratrici e i lavoratori della Cooperazione sociale. Rappresenta inoltre un importante passo avanti nel dare omogeneità a tutto il territorio metropolitano nell’affrontare in modo condiviso le sfide del welfare. Dal nostro osservatorio questo accordo arriva per primo anche a livello regionale e rappresenta quindi un naturale punto di riferimento”.

Le linee operative approvate dalla CTSSM, ed elaborate in modo congiunto dalle Aziende sanitarie di Bologna e Imola e dagli Uffici di Piano dell’area metropolitana bolognese, rivestono notevole importanza, perché definiscono procedure omogenee per riconoscere ai gestori questi maggiori costi, valevoli su tutto il territorio metropolitano, per tutte le committenze pubbliche (AUSL, Comuni, Unioni, ASP, ecc). La percentuale unica di aumento contrattuale da applicarsi nel 2024 è pari al 5% per tutta l’annualità ed è riconosciuta a partire dal prossimo mese di maggio. Per gli anni 2025 e 2026 si applicheranno gradualmente gli aumenti nelle modalità previste dal nuovo CCNL.

 

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