Ragazzi che parlano ad altri ragazzi coetanei di affettività e sessualità, contraccezione, prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse, rischi legati all’abuso di alcol e stupefacenti, con l’obiettivo di promuovere la salute e prevenire malattie e dipendenze. Il progetto di peer education dell’Azienda Usl di Modena coinvolge ogni anno oltre 500 studenti delle classi quarte negli istituti scolastici superiori di tutta la provincia di Modena. Sono ragazzi che vengono selezionati per veicolare informazioni utili, ma soprattutto stimolare il dialogo e il confronto tra i loro coetanei su temi che riguardano la salute, con focus su quelli attinenti alla fascia di età adolescenziale.

I peer educators vengono formati e accompagnati nel loro percorso dagli psicologi degli Spazi Giovani dei Consultori dell’Azienda USL di Modena. Per i temi che riguardano l’affettività e la sessualità intervengono psicologi, ginecologhe e ostetriche del servizio consultoriale, mentre i professionisti del SerDp (Servizio Dipendenze Patologiche) sono coinvolti su quelli che riguardano le dipendenze, dall’alcol agli stupefacenti, ma anche le nuove modalità di gioco d’azzardo on line. Gli studenti diventano così soggetti attivi della formazione, attraverso un percorso di sostegno e collaborazione degli adulti.

E’ iniziata da alcuni giorni nelle scuole la formazione per l’anno scolastico 2023/2024 che vedrà coinvolti studenti di scuole superiori in tutta la provincia. I progetti di educazione tra pari vengono sempre concordati con le scuole e la formazione dei peer educator avviene in più incontri in orario scolastico o extrascolastico, ma sempre riconosciuto in crediti formativi

Nei primi incontri di formazione gli psicologi dei Consultori hanno chiesto ai ragazzi perché hanno scelto di autocandidarsi al ruolo di peer e le loro risposte sono state molto significative: “Ho scelto di fare la peer sull’affettività perché è un argomento su cui mi interessa fermarmi” scrive una ragazza “a me è stato utile quando sono venuti a spiegarmelo in seconda e credo che con i ragazzi oggi sia molto utile portare certi argomenti nella scuola”.

“ Ho scelto di fare il peer” scrive uno studente “perché trovo molto utile per dei ragazzi avere persone alla pari con le quali parlare di argomenti che solitamente non si affrontano con gli adulti per colpa dell’imbarazzo”. Un altro ancora ha scritto “ho scelto di fare il peer perché due anni fa sono venuti i peer educator nella nostra classe e mi era piaciuto come attività, ci avevano spiegato bene le cose e avevano risposto in modo chiaro e più semplice e completo a come avrebbero risposto degli esperti”.

All’inizio del nuovo anno scolastico i Consultori dell’Azienda Usl hanno organizzato per i peer educators che sono stati formati lo scorso anno tra gli istituti superiori di Modena e Carpi una caccia al tesoro, un gioco interattivo con l’obiettivo di promuovere la conoscenza dei luoghi socio-sanitari e aggregativi sul territorio e valorizzare il ruolo degli studenti.

L’evento è stato realizzato in collaborazione con il Servizio Dipendenze Patologiche, Igiene degli alimenti e della nutrizione e il Centro per le famiglie di Modena.

“La peer education è una strategia educativa che attiva un passaggio di conoscenze ed esperienze e si è dimostrata efficace nel modificare atteggiamenti e introdurre nuovi comportamenti per promuovere la salute e il benessere psicofisico degli adolescenti – sottolinea Daniela Spettoli responsabile dei Consultori della provincia di Modena –  la caccia al tesoro è stata un’occasione per i peer educator dei diversi istituti scolastici dei due comuni interessati per conoscersi e socializzare, ma allo stesso tempo per scoprire luoghi della loro città importanti per la salute, per acquisire nuove competenze e conoscenze o per diventare cittadini attivi. Speriamo per il prossimo anno scolastico di diffondere l’iniziativa in tutta la provincia”.

Ora in onda:
________________