Le operatrici di PL e di Ervis all’assemblea dell’istituto Cattaneo-Deledda

Assistenza, informazione e supporto alle vittime di reato sono al centro della due giorni in programma a Modena il 6 e il 7 dicembre, presso il Laboratorio aperto di via Buon Pastore 43, dove è in programma il convegno dedicato allo sviluppo di “Servizi pubblici locali per l’assistenza generale alle vittime”.

Il reato, oggi affrontato quasi esclusivamente dal punto di vista giudiziario, non è solo un torto alla società, bensì anche una violazione dei diritti fondamentali delle vittime, spesso della loro integrità fisica e psichica, con conseguenze pratiche ed emotive in termini di sofferenze e difficoltà che non devono restare in secondo piano. Il nuovo approccio nei confronti delle vittime di reato è indicato dalla direttiva dell’Unione europea 2012/29 che segna una pietra angolare nel sistema di garanzie alle vittime e implica la necessità di istituire servizi specifici, pubblici e gratuiti, invitando a prevedere anche sportelli unici che si occupino dei bisogni delle vittime di qualsiasi tipo di reato, indipendentemente dalla loro età, genere, nazionalità, origine, religione, condizione economica e sociale.
È in questo contesto che nasce il progetto ERViS (Emilia-Romagna Victim Support) finanziato dal Ministero della Giustizia, ideato dalla Regione, capofila, realizzato da Comune di Modena, Comune di Formigine, Unione Reno Lavino Samoggia, Università degli Studi di Parma e Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati. Il progetto ha avuto un finanziamento di 180.000 euro, di cui al Comune di Modena ne sono stati destinati 75.000. Si è sviluppato da gennaio 2022 e si concluderà appunto a dicembre con una due giorni modenese di restituzione dei risultati, ricca di contributi.
Ad aprire il convegno, mercoledì 6 alle ore 9.15, saranno i saluti del sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, della prefetta Alessandra Camporota, del procuratore della Repubblica Luca Masini e del sottosegretario alla Presidenza della Regione Emilia-Romagna Davide Baruffi.
Si parlerà quindi dei servizi di ascolto e di consulenza dedicati alle vittime nel panorama italiano con particolare riferimento alle esperienze svolte nelle Regioni Campania, Lombardia ed Emilia-Romagna e dell’esperienza del Comune di Modena che ha inserito il tema di accoglienza e sostegno alle vittime già nel primo Patto per Modena Sicura, istituendo nel 1997 gli sportelli “Non da Soli”.
L’assessore a Legalità Andrea Bosi, anche vicepresidente del Forum Italiano per la Sicurezza Urbana, modererà il dibattito a cui interverranno anche Marco Bouchard, già magistrato e presidente Rete Dafne Italia (Rete Dfne ha fornito supporto tecnico e curato la formazione di Ervis) e Giovanni Mierolo che di Rete Dafne è segretario generale.
Interverranno inoltre al dibattito: Valeria Meloncelli direttrice generale del Comune di Modena, Gian Guido Nobili dirigente Area Politiche per la Sicurezza urbana e integrata della Regione E-R, Enrico Tedesco segretario Generale Fondazione Polis Regione Campania, Tiziana Apicella responsabile Area vittime di reato della Fondazione Polis, Tecla Uberti Uop Programmi ed interventi di inclusione attiva e di contrasto alla povertà della Regione Lombardia.
Alle 15 prenderà il via la sessione pomeridiana, un momento di formazione di alto livello in cui si affronterà il tema della vittimizzazione nella società contemporanea. Diversi i relatori: Susanna Vezzadini dell’Università di Bologna – Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali parlerà della vittima nella società contemporanea fra nuove centralità e molteplici ambivalenze, la questione della vulnerabilità sociale fra diritti da ripristinare e bisogni da riconoscere, mentre Ludovico Bin dell’Università di Modena e Reggio Emilia – Dipartimento di Giurisprudenza affronterà il tema delle ragioni dell’esclusione della vittima di reato dal diritto e dal processo penale, degli spazi “sostanziali” concessi alla vittima: la procedibilità a querela, di giustizia riparativa e della settorialità delle altre forme di tutela sostanziali con gli esempi dello stalking e del caporalato. Susanna Pietralunga, Università di Modena e Reggio Emilia – Dipartimento di Educazione e Scienze umane, si concentrerà sulla vittimizzazione dei minori: abuso fisico e violenza sessuale; abuso psicologico; violenza economica, assistita, attraverso i social, ma anche di particolari forme di vittimizzazione dei minori e di minori autori di specifiche tipologie di reato con riflessioni sulle prospettive di intervento e sul ruolo dei servizi locali. Modera e conclude Gian Guido Nobili.
La seconda giornata di convegno, giovedì 7 dicembre, dalle 9.30 alle 13.30, è dedicata alla restituzione dei risultati del Progetto ERViS con interventi di Regione e Fondazione emiliano-romagnola per le vittime di reato. Sarà inoltre dato spazio al confronto delle esperienze locali con interventi dei Comuni di Modena e Formigine, Unione Reno Lavino Samoggia e Centro Eccetera di Bologna. Infine, presenteranno i risultati raggiunti dal progetto ERViS Chiara Scivoletto e Benedetta Polini dell’Università degli Studi di Parma – Dipartimento di Giurisprudenza che ne ha appunto curato il monitoraggio.
L’evento “Servizi pubblici locali per l’assistenza generale alle vittime” di ogni tipologia di reato, in ottemperanza alle disposizioni della Direttiva 2012/29/UE del Parlamento europeo e del Consiglio è realizzato da Comune di Modena, Regione Emilia-Romagna, Università di Parma, Fondazione Emiliano-Romagnola Vittime di reato, Rete Dafne Italia con la collaborazione del Forum Italiano per la Sicurezza Urbana.

A MODENA LO SPORTELLO DEDICATO

Aiutare la vittima di reato vuol dire offrire accoglienza e servizi per un supporto immediato, senza fare distinzioni basate sulla tipologia di reato né sulle condizioni socio-economiche, culturali e religiose delle vittime. Nella logica in cui è la comunità a farsi carico della vittima, a ognuna va garantita parità di accesso ai servizi specialistici, nell’ambito delle politiche per la sicurezza.

Il progetto “Ervis Emilia-Romagna Victim Support”, a sostegno delle vittime di qualsiasi tipo di reato, nasce proprio a questo scopo e si è concretizzato in due macro-azioni. Innanzitutto, la sperimentazione di tre Centri territoriali di sostegno alle vittime di stampo generalista (nei Comuni di Modena, Formigine e nell’Unione Reno Lavino Samoggia) con l’apertura di complessivi cinque sportelli, uno per ciascun Comune coinvolto. In secondo luogo, nella costruzione di una rete regionale tra enti, istituzioni, soggetti del terzo settore che operano con le vittime di reato e in un’attività di sensibilizzazione degli amministratori locali attraverso la realizzazione di laboratori formativi interistituzionali.

In questo contesto, circa un anno fa il Comune di Modena ha attivato lo sportello Ervis situato presso il complesso R-Nord e ha anche ampliato la rete degli Sportelli Non da Soli, passati da quattro a cinque. Inoltre, l’amministrazione comunale ha collaborato con Regione e Fondazione Emiliano-Romagnola Vittime di reato nella costruzione della rete territoriale per promuovere gli sportelli generalisti e collaborando al percorso formativo regionale degli operatori impiegati nei centri.

Lo sportello Ervis è un servizio al di fuori del sistema giudiziario. È un Centro territoriale per le vittime di reato di stampo generalista, assiste cioè vittime di qualsiasi tipologia di reato ed è un servizio gratuito che fornisce accoglienza, informazioni, orientamento e sostegno nelle scelte conseguenti al reato subito e nel rapporto con i servizi del territorio.

Il Centro, garantendo massima riservatezza, fornisce incontri di ascolto, anche in presenza di un mediatore linguistico-culturale, per garantire un aiuto alle vittime ad affrontare la situazione di difficoltà. Offre, inoltre, informazioni su forme di tutela previste, anche per presentare le strade legali percorribili; possibilità di accedere a fondi di risarcimento; servizi offerti da enti e associazioni del territorio.

Oltre all’informazione sulle opportunità e sui percorsi possibili, le persone vengono aiutate a scegliere le strade meglio percorribili in relazione alla situazione specifica. Infine, il Centro garantisce un sostegno di tipo pratico: offre aiuto nella compilazione dei documenti o in altre attività da compiere per ottenere un risarcimento, ma offre anche la possibilità di effettuare un percorso di sostegno emotivo e psicologico, attraverso incontri di consulenza a cura di professionisti.

Il Centro territoriale per le vittime di reato di stampo generalista di Modena si trova nei locali al piano terra del complesso R-Nord, in strada Attiraglio 7/A, a pochi metri di distanza dal posto decentrato di Polizia locale. È aperto il martedì, mercoledì e venerdì dalle 10 alle 13, il giovedì dalle 9.30 alle 15.30 ma si può  contattare anche telefonando (338 7863323) negli orari di apertura dello sportello o chiamando al numero verde 800.199.661 dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 16.30, il venerdì dalle 9 alle 13 e  tramite e-posta elettronica (ervismodena@aliantecoopsociale.it).

Tra le attività del Centro territoriale per le vittime di reato di Modena ha trovato spazio anche una funzione di tipo formativo e informativo rivolta a un pubblico più ampio. Nei giorni scorsi la responsabile dello Sportello Ervis ha infatti partecipato, insieme a due funzionarie della Polizia locale di Modena, di cui una impegnata nella sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura, a un incontro dedicato al Codice Rosso, organizzato dalle rappresentanti d’Istituto di una scuola superiore della città, con il sostegno delle loro docenti.

Studentesse e studenti dell’Ipssca Cattaneo – Deledda hanno così potuto affrontare l’argomento della violenza di genere da un punto di vista giuridico, informativo e formativo durante l’assemblea d’istituto. Le tre relatrici, ciascuna per la parte di propria competenza, hanno chiarito quali sono i reati del Codice Rosso e in quali condotte si realizzano, al fine di essere consapevoli se si sta subendo un reato di violenza di genere o se lo si sta agendo, cosa fare e non fare, a chi rivolgersi, il tutto con l’obiettivo di una maggior consapevolezza degli strumenti di difesa e prevenzione sui quali le vittime di violenza di genere possono contare.

Al termine dell’intervento, che si è svolto al cinema Victoria, studentesse e studenti hanno poi assistito alla visione del film “C’è ancora domani”, di e con Paola Cortellesi.

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