La crisi economica degli ultimi anni e l’evento pandemico da Covid-19 hanno prodotto un ridimensionamento dell’intensità dei flussi migratori a cui la provincia di Modena ci aveva abituati. Nel 2022 gli iscritti alle anagrafi complessivi ammontano a 27.705 unità mentre i cancellati dalle anagrafi complessi ammontano a 23.932 unità, per un saldo migratorio totale pari a +3.773 immigranti netti (il +57,5 per cento rispetto al 2019 e +99,1 per cento rispetto al 2020).

Sono i dati emersi dal quarto numero dell’Osservatorio demografico dedicato al fenomeno migratorio, pubblicato dalla Provincia di Modena, con l’analisi dei flussi e della tipologia di presenze straniere nel territorio modenese.

In particolare, nel 2022, dopo gli anni della pandemia da Covid-19, il saldo migratorio netto torna a crescere di 3.773 unità, contrastando, seppure debolmente, il saldo naturale particolarmente negativo (-3.003 persone, dovuto a bassa natalità e ad alta mortalità) e contribuendo al parziale recupero di popolazione (+770 unità) perduta durante la crisi demografica ed economica seguita all’evento pandemico.

I Comuni con l’immigrazione netta (immigrati – emigrati) positiva e più consistente sono Carpi con 708 nuovi residenti (il 18,8 per cento del saldo migratorio totale), Sassuolo con 401 nuovi residenti (il 10,6 per cento), Vignola con 208 nuovi residenti (il 5,5 per cento del saldo), oltre a Savignano sul Panaro, Serramazzoni, Pavullo e diversi Comuni della bassa Pianura modenese colpiti nel 2012 dal terremoto e che mostrano segnali di ripresa.

Nel capoluogo il saldo tra immigrati ed emigrati è sostanzialmente nullo, con un totale di 6.266 iscritti all’anagrafe a fronte di 6.271 cancellazioni.

Nella distribuzione delle aree sovracomunali, l’immigrazione netta nella bassa pianura è di 932 nuovi residenti (il 24,7 del saldo migratorio totale), nell’area metropolitana (comprende Modena, Carpi, Sassuolo, Castelfranco, Formigine, Vignola e i comuni della cosiddetta cintura) di 2.068 nuovi residenti (il 54,8 del saldo migratorio totale) e in collina e montagna di 773 nuovi residenti (il 20,5 del saldo migratorio totale).

Per il presidente della Provincia di Modena Fabio Braglia «questi dati confermano quanto il nostro territorio sia attrattivo e  quanto, la presenza di popolazione straniera, sia determinante per contrastare il trend di calo demografico che anche nel modenese è ormai sistemico. Il fatto che i cittadini stranieri aumentino deve essere accompagnato da politiche attente e azioni concrete verso l’inclusione e l’integrazione, fondamentali per una crescita coesa della comunità».

Per quanto riguarda l’età media dei flussi migratori, si riscontra una generale tendenza all’innalzamento, depotenziando così l’effetto di ringiovanimento della popolazione. In particolare, si rileva che l’età media dei flussi in ingresso è pari a 36,9 anni di età del 2022, dato in costante crescita fin dal 2012, quando l’età media era di 34,2 anni.

Tutti i dati sono consultabili sul sito della Provincia di Modena all’indirizzo:

https://www.provincia.modena.it/pubblicazione/osservatorio-demografico-della-provincia-di-modena-n-4-ottobre-2023/

 

 

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