“Vogliamo poter studiare e lavorare in Italia. Vogliamo un futuro qui, senza essere costretti ad emigrare”. Sono le parole chiavi della mobilitazione nazionale promossa dall’associazione degli studenti universitari Udu, composta da oltre 25 iniziative in altrettante città, con modalità varie: tendate, presidi, flash mob, striscionate. Il tutto sotto lo slogan “Vorrei un futuro qui”.

Il lancio della campagna nazionale è stato ieri 25 settembre a Roma, e anche a Modena è previsto un sit in giovedì 28 settembre con tende e striscioni “Vorrei un futuro qui” dalle ore 11.30 alle 13 presso il Dief-Dipartimento Ingegneria Enzo Ferrari, via Vivarelli 10 (ingresso 2). Cgil e sindacato inquilini Sunia sono al fianco degli studenti modenesi.

L’Unione degli Universitari torna a protestare in tutta la penisola, chiedendo interventi urgenti sul tema del caro studio. Il sindacato studentesco boccia il Governo, denunciando l’assenza di una strategia su alloggi universitari, affitti, utilizzo del Pnrr, borse di studio, caro libri e salute mentale.

“Tra aprile e maggio abbiamo piantato le tende in venti città, eppure – spiegano dall’Udu – non è servito a nulla. A settembre torniamo nelle aule universitarie, trovando una situazione peggiorata. Gli affitti sono aumentati, i libri costano di più. E il Governo cosa ha fatto nel frattempo? Non solo non ha previsto nuove misure di supporto, ma ha addirittura sprecato le risorse del Pnrr per studentati di lusso, dichiarando alla Commissione Europea dei posti letto aperti da anni come se fossero nuovi. Ci sentiamo presi in giro. Alla Presidente Meloni che pochi giorni fa ci ha accusato di odiare gli italiani, rispondiamo con la mobilitazione nazionale”.

Le città coinvolte nella mobilitazione sono: Ancona, Benevento, Bologna, Cagliari, Ferrara, Forlì, L’Aquila, Lecce, Messina, Milano, Modena, Napoli, Palermo, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Roma, Sassari, Teramo, Trento, Torino, Trieste, Udine, Venezia e Viterbo.

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