Archivio Ausl Bologna – foto Paolo Righi

Solo posti in piedi all’Aula Magna dell’Ospedale Maggiore, gremita dai professionisti della rete provinciale ospedaliera e territoriale, con oltre 250 operatori collegati in remoto. Medici di medicina generale assieme ad infermieri e medici della Azienda Usl di Bologna, del Policlinico di Sant’Orsola, dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, dell’Azienda Usl di Imola.

L’occasione è stata la tappa bolognese del ciclo di incontri, voluti dalla Regione Emilia-Romagna, per condividere con i professionisti della sanità, il piano di riorganizzazione del sistema dell’Emergenza – Urgenza, approfondirne ogni aspetto e dare il via al piano di ricaduta organizzativa sui territori.

Ad aprire l’incontro, dopo l’avvio dei lavori da parte di Paolo Bordon, Direttore generale Azienda Usl di Bologna, Luca Baldino, Direttore generale Cura della Persona, Salute e Welfare della Regione Emilia-Romagna, assieme ai dirigenti della Regione Mattia Altini e Fabia Franchi (responsabili, rispettivamente, del settore ospedaliero e del settore territoriale). L’illustrazione del progetto calato nel territorio provinciale bolognese è stata condotta da Lorenzo Roti, Direttore sanitario dell’Azienda Usl di Bologna insieme ad Andrea Rossi, Direttore generale Azienda Usl di Imola. Presenti in Aula Magna Chiara Gibertoni e Consuelo Basili, rispettivamente Direttore generale e Direttore sanitario Policlinico di Sant’Orsola, Anselmo Campagna e Viola Damen, rispettivamente Direttore generale e Direttore sanitario Istituto Ortopedico Rizzoli. In collegamento anche Francesco Enrichens, di Agenas, che ha rimarcato come questa riforma confermi il ruolo innovatore della Regione Emilia-Romagna nel campo del Servizio Sanitario pubblico.

“Il nostro obiettivo – ha precisato Baldino – è quello di potenziare le cure primarie  e di alleggerire e al tempo stesso rendere ancora più efficienti i Pronto Soccorso, individuando per i codici bianchi e verdi, ad oggi il 70% dei casi, risposte più tempestive ed appropriate sui territori, Questa riorganizzazione è frutto del percorso avviato nei mesi scorsi con il coinvolgimento a tutto campo di tutti gli attori coinvolti, tra i quali circa 200 operatori sanitari, confronto che trova oggi un nuovo momento, ancora più ampio e costruttivo. Si tratta di una riorganizzazione senza precedenti, profonda e innovativa”.

“Un confronto aperto che ha restituito la ricchezza professionale della rete dell’Emergenza Urgenza bolognese” hanno commentato le direzioni dell’Azienda Usl di Bologna, del Policlinico di Sant’Orsola, dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, dell’Azienda Usl di Imola. “Un momento di ascolto per condividere una riorganizzazione, non più procrastinabile, che punta al rafforzamento ulteriore della sanità di prossimità, diffusa in tutto l’ambito provinciale bolognese, e alla sua sempre più stringente integrazione con le cure ospedaliere. Risposte efficaci ai nuovi bisogni di salute espressi dai cittadini”.

Il modello di riorganizzazione proposto dalla Regione Emilia-Romagna prevede di dedicare i Pronto Soccorso ai casi più gravi, affiancando ad essi una rete diffusa di Centri Assistenza per l’Urgenza (CAU), che garantiranno 24 ore su 24, risposte alla gran parte dei bisogni e delle urgenze a bassa complessità clinica e assistenziale. Il modello prevede, inoltre, il rafforzamento delle cure domiciliari, garantite dalle Unità di continuità assistenziali (UCA), nuove equipe medico infermieristiche, il progressivo sviluppo della telemedicina e il potenziamento del 118.

Anche dalla tappa bolognese sono scaturite riflessioni e sollecitazioni su aspetti specifici della riforma, utili alla continua evoluzione di una riorganizzazione che, coinvolgendo sia il territorio che gli ospedali, sarà tanto più efficace quanto capace di rappresentare la multi professionalità e la multidisciplinarietà.

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