Cento atleti, 14 arbitri, due giorni di gare e una maestra giapponese. Sono i numeri principali dei campionati europei di naginata, un’arte marziale giapponese di tipo schermistico che deriva dalle antiche arti di battaglia dei samurai e che prende il nome dall’omonima arma a manico lungo, la cui 13esima edizione si svolge a Modena da venerdì 8 a domenica 10 settembre, nell’ambito della crescente attenzione che il territorio dedica a queste discipline antiche e affascinanti.

Al torneo partecipano i rappresentanti di 13 nazioni che si disputeranno il titolo continentale individuale e a squadre; la manifestazione, in programma al PalaMadiba di via Pucci ad accesso libero, ospita anche un seminario internazionale di carattere tecnico. Il Comune di Modena patrocina l’appuntamento, organizzato e promosso dalla Confederazione italiana kendo (Cik).

Nel dettaglio, la giornata di venerdì è dedicata alla “teoria” e agli esami per il passaggio di grado a cui prendono parte una ventina di atleti; c’è spazio anche per una sessione di pratica libera. Le gare sono programmate nei due giorni seguenti. Sabato, dopo la cerimonia di apertura alle ore 9 (accompagnata dalle interpretazioni musicali della Corale Rossini), si svolgono i campionati individuali e a squadre sia maschili sia femminili, con le premiazioni previste per le 16.45. Domenica si riprende alle 9, con le competizioni di tipo “Goodwill”, cioè una gara aperta a tutti i praticanti presenti all’evento senza limiti di partecipanti per nazione; alle 16.30 l’appuntamento termina con le premiazioni e la chiusura delle competizioni.

I Paesi rappresentati sono Belgio, Estonia, Francia, Germania, Israele, Italia, Olanda, Portogallo, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera, oltre a una rappresentanza di atleti di nazionalità russa. La Nazionale italiana è tra quelle favorite e in quest’occasione la rosa è composta da nove atleti con esperienza pluriennale in manifestazioni internazionali che gareggeranno nelle sfide individuali femminili e maschili e nel torneo a squadre. Gli “azzurri”, peraltro, negli ultimi vent’anni sono stati una presenza stabile ai tornei internazionali e detengono attualmente il titolo europeo per la categoria “engi” e il bronzo europeo nella categoria “shiai” femminile a squadre (entrambi in Belgio nel 2021). La Nazionale, inoltre, si è classificata terza nel torneo Goodwill di naginata ritmica ai Mondiali del 2019 in Germania.

Le competizioni di naginata possono riguardare sia le forme (“engi”) sia il combattimento (“shiai”). Negli “engi” due coppie di atleti si competono davanti a una giuria per dimostrare padronanza delle forme richieste in quella competizione: vengono valutati la sintonia tra i membri della coppia, l’aderenza agli standard di etichetta, la precisione e la perfezione dei movimenti e la credibilità dei movimenti rappresentati.

Gli atleti, vestiti in “hakama” (un’ampia gonna pantalone tradizionale) e “gi” (una camicia sportiva tradizionale), si affrontano brandendo una naginata “sportiva” in legno di quercia e bambù lunga circa 2,25 metri. Ci sono principalmente due tipologie di pratica, appunto, che vengono esercitate: le forme, ovvero sequenze codificate di attacchi e contrattacchi che vengono chiamati shikake-ojii e kata, e il combattimento, in cui gli atleti si fronteggiano improvvisando attacchi e contrattacchi al fine di portare a segno punti validi (testa, polsi, stinchi, gola, ventre). I combattenti vestono, sopra hakama e gi, una particolare armatura in cotone e bambù a protezione dei bersagli validi, detta “bogu”.

Normalmente “engi” e “shiai” sono le sole competizioni ufficiali presenti nei tornei europei, che si tengono ogni due anni, e mondiali. Approfondimenti online sul sito www.enc2023.it.

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