Nasce una nuova iniziativa comunicativa rivolta ai cittadini di origine straniera che si rivolgono ai servizi dell’Ufficio Immigrazione della Questura.

L’iniziativa deriva dalla volontà di facilitare l’accesso degli utenti agli sportelli e di limitare, per quanto possibile, che questi si presentino in giorni e orari inesatti, accrescendo così il numero di persone e, di conseguenza, le code di attesa.

La realizzazione del progetto ha visto il coinvolgimento della Polizia di Stato – Questura di Reggio Emilia – con il suo Ufficio immigrazione di viale Piave 8/A, e dei servizi sociali e del Servizio comunicazione del Comune di Reggio Emilia nonché della Fondazione Mondinsieme, impegnati nel semplificare le informazioni rivolte all’accesso, sia in termini di linguaggio che di impostazione grafica.

Si tratta di un’azione che va ad inserirsi in un percorso progettuale già avviato per alcuni servizi in collaborazione tra l’Amministrazione comunale e la Prefettura, grazie ai progetti Fami Super e Poster, e che prosegue ora anche con la Questura per garantire maggiore accessibilità ai servizi da parte dei cittadini con background migratorio.

In particolare l’iniziativa prevede la distribuzione di materiale informativo costituito da dépliant contenenti le regole necessarie per il corretto accesso all’Ufficio immigrazione della Questura che sono state tradotte in inglese, francese, arabo, cinese e ucraino grazie alla collaborazione con il servizio di Mediazione linguistico culturale che collabora con l’Ufficio informazione stranieri attivo presso i servizi sociali del Comune di Reggio Emilia e gestito dalla cooperativa Dimora d’Abramo. Il “decalogo” verrà diffuso tramite i siti istituzionali, distribuito in forma cartacea negli uffici maggiormente frequentati dai cittadini di origine straniera e trasmesso tramite Whatsapp per raggiungere un maggior numero di potenziali utenti.

“Come Amministrazione comunale stiamo lavorando insieme alle altre istituzioni del territorio – sottolinea l’assessore al welfare Daniele Marchi – per sburocratizzare la comunicazione sull’accesso ai servizi e le informazioni per i cittadini, ma anche per rafforzare la comunicazione multilingue, in particolare per quei servizi e sportelli che possono essere rilevanti per chi non ha ancora maturato una buona conoscenza della lingua italiana. Questo percorso è stato pensato anche per chi viene a Reggio Emilia a studiare, a lavorare e a ricongiungersi con i propri famigliari e che ha bisogno di un primo orientamento”.

Anche la Questura di Reggio Emilia ritiene opportuna questa ulteriore iniziativa intrapresa in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, atteso che si rivela ogni giorno più necessario rendere edotta delle tipologie di servizio una utenza sempre più multi etnica, tenuto conto del fatto che, a fronte dei circa 63000 permessi di soggiorno rilasciati nell’ultimo anno, le nazionalità maggiormente rappresentate sono in primis il Marocco, l’Ucraina (le cui cifre sono cresciute esponenzialmente a seguito della migrazione indotta dal conflitto bellico), l’Albania, l’ India, il Pakistan e la Cina, seguite poi da ulteriori nazionalità, con numero comunque cospicuo di abitanti presenti in questa Provincia, tra cui Moldavia, Ghana, Tunisia, Egitto, Nigeria, Georgia, Senegal e Sri Lanka.

Le richieste dell’utenza si sono intensificate molto negli ultimi 2 anni per effetto della ripresa, dopo la pandemia, della circolazione delle persone, dando luogo così a nuovi ricongiungimenti familiari, soprattutto con cittadini italiani o dell’Unione Europea, all’emersione ex legge NR. 34 DEL 2020, con la creazione di nuovi posti di lavoro regolare, a richieste di protezione internazionale ed umanitaria, nonché a richieste di protezione temporanea dei cittadini ucraini in fuga dalla guerra iniziata l’anno scorso, proprio in concomitanza con l’uscita dalla crisi pandemica.

Sono, in effetti, suddivisi per le diverse tipologie di servizio offerto, circa 250 gli utenti che vengono ricevuti quotidianamente dall’ufficio immigrazione; la parte del leone la fanno gli appuntamenti per identificazione ai fini del rilascio del permesso di soggiorno, quelli per la consegna del titolo, nonché quelli presso lo sportello dedicato all’Asilo politico.

Alla luce di quanto sopra, quindi, il “decalogo multilingue” (redatto in inglese, francese, cirillico, arabo e cinese) che viene pubblicato è un ottimo strumento di trasparenza, utile al cittadino cui offre chiarezza e sinteticità nella esplicazione dei servizi offerti all’utenza dall’Ufficio immigrazione della Questura.

 

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