Non c’è crescita economica senza tenuta sociale. Fare impresa vuol dire creare valore aggiunto ma anche responsabilità sociale per rispondere alle esigenze della comunità.

E in una società che cambia rapidamente e in cui evolvono anche i bisogni, gli attori impegnati hanno bisogno di risorse per stare al passo con i tempi, siano imprese o enti del terzo settore: a loro ha pensato la Regione Emilia-Romagna proponendo un bando, approvato dalla Giunta, che prevede 3 milioni di euro a fondo perduto per finanziare progetti di innovazione sociale tramite il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR).

Si tratta di quelle azioni che, attraverso investimenti materiali e immateriali, non solo accrescono la capacità produttiva, ma favoriscono l’inclusione e la riduzione delle disuguaglianze, con il coinvolgimento delle platee interessate, siano lavoratori o clienti. Azioni, insomma, in grado far crescere settori nei quali il valore economico si integra con il valore sociale

“Il mondo dell’impresa e del terzo settore ha una rilevanza sociale oltre che economica- spiegano Igor Taruffi, assessore regionale al Welfare, e Vincenzo Colla, assessore allo Sviluppo economico- non solo perché le imprese danno lavoro, ma anche perché spesso sono in grado a rispondere a specifici bisogni delle società. A loro è rivolto il nostro bando, a chi, cioè, sia in grado di coniugare sviluppo economico e crescita sociale”.

“Stiamo parlando di una sfida complessa- concludono Taruffi e Colla- che si colloca all’interno delle strategie dell’Unione Europea e del nostro il Patto per il lavoro e per il Clima. Va affrontata non solo con gli investimenti tradizionali legati agli spazi fisici, ma anche impiegando risorse nelle tecnologie, nell’organizzazione e nel software”.

 

I destinatari del bando

Possono presentare la domanda di contributo enti, organizzazioni private, iscritti nel Repertorio delle notizie Economiche e Amministrative (REA) delle Camere di Commercio, sia che si tratti di soggetti iscritti nel registro delle imprese, sia che si tratti di enti del terzo settore che svolgono una attività economica.

Devono avere piccola o media dimensione e operare nel territorio emiliano-romagnolo.

Il bando non definisce quali siano i bisogni sociali che l’impresa o l’ente soddisfa, lasciando che siano gli stessi soggetti candidati a individuarli; saranno in ogni caso valorizzati i progetti che prevedono processi virtuosi di co-programmazione e co-progettazione tra enti locali, imprese, enti del terzo settore e utenti coinvolti.

Le domande dovranno essere presentate on line tramite l’applicativo SFINGE 2020 dalle ore 10 del 31 ottobre 2023 alle 13 del 30 gennaio 2024.

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