Il comprensorio ceramico ha fame di manodopera, ma i prezzi delle case non incentivano i lavoratori di altre regioni a trasferirsi nel nostro territorio. A Maranello un posto letto costa da 500 a 800 euro al mese. Nei Comuni limitrofi le cifre non si discostano più di tanto, perché si stipulano sempre meno contratti di affitto a canone concordato (a Fiorano sono appena il 5% del totale).

La denuncia arriva da Cgil e Cisl della zona di Sassuolo, che chiedono ai Comuni del distretto ceramico di aprire subito un confronto sulle politiche abitative, iniziando da un’analisi della situazione per arrivare a un patto per la casa.

«Il problema del caro affitti non riguarda solo gli universitari fuori sede, ma anche i lavoratori del nostro territorio – affermano Alessandro De Nicola (coordinatore del distretto di Sassuolo per Cgil Modena) e Francesco Bini (responsabile Cisl Emilia Centrale zona di Sassuolo) – Nella fascia compresa tra Maranello e Sassuolo la crescita economica (vedi per esempio il nuovo stabilimento della Ferrari) e del turismo hanno prodotto un’impennata dei prezzi di camere e appartamenti, ai quali bisogna aggiungere il costo di pasti e utenze.

All’incremento dei prezzi ha contribuito anche l’esplosione dei bed&breakfast. Tanti proprietari di appartamenti hanno investito in questo nuovo mercato che garantisce profitti maggiori e vincoli minori rispetto agli affitti di tipo tradizionale».

Per i sindacati la crescita di attrattività lavorativa e turistica del distretto è positiva, ma vanno trovati meccanismi che assicurino la sostenibilità economica per le famiglie e i lavoratori residenti.

Poiché solo una quota limitata di lavoratori (in pratica dirigenti e manager di alto livello) beneficia di agevolazioni aziendali per la casa, Cgil e Cisl ritengono che occorra uscire dalla logica della singola azienda e ragionare sulle politiche abitative del distretto con un robusto intervento da parte delle pubbliche amministrazioni.

«Dobbiamo valutare l’impatto del provvedimento con cui la Regione, attraverso l’Unione Comuni Distretto Ceramico, eroga contributi per la riduzione del canone di locazione esistente o per la stipula di nuovi contratti a canone concordato – suggeriscono De Nicola e Bini – La rinegoziazione è gestita anche con il supporto delle organizzazioni di rappresentanza di proprietari e inquilini. I risultati sono inferiori alle attese, forse bisogna cambiare qualcosa.

È necessario, infine, mappare il patrimonio abitativo sfitto pubblico e privato, attivare azioni per renderlo disponibile e verificare tutte le opportunità di rigenerazione urbana di aree industriali dismesse», concludono i responsabili Cgil e Cisl per la zona di Sassuolo.

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