Nel giorno in cui tutto il Paese festeggia i 78 anni della liberazione dal nazifascismo, la nave ong Humanity 1 ha attraccato al porto di Ravenna con il suo carico di 69 persone fuggite dalla povertà e da situazioni drammatiche, spesso di guerra.

È la terza volta in pochi mesi che l’Emilia-Romagna apre le porte a uomini, donne, ragazzi e bambini che nella speranza di un futuro migliore affrontano lunghi viaggi massacranti e pericolosi.

E questa mattina alle 8,45 al terminal crociere di Porto Corsini a Ravenna, sono iniziate le operazioni di sbarco dei 69 migranti, di cui 20 minori non accompagnati, una donna e 48 uomini, tra i 18 e i 40 anni. Erano stati soccorsi il 20 aprile scorso in acque internazionali al largo della Libia.

Ad accoglierli l’assessore regionale al Welfare, Igor Taruffi, che già nel tardo pomeriggio di ieri si era recato sul posto per un sopraluogo preliminare, assieme al sindaco di Ravenna Michele De Pascale e agli altri rappresentanti delle Istituzioni. Oltre medici e sanitari, membri della Croce Rossa, Protezione civile, Vigili del fuoco e Forze dell’ordine.

L’assessore Taruffi ha inoltre ribadito che la Regione sta facendo la sua parte nell’accogliere le persone stremate dai giorni di navigazione. Tuttavia, ha espresso l’opinione che sarebbe auspicabile “che il Governo collaborasse con le istituzioni locali per gestire con una visione sensata e praticabile quella che è stata dichiarata una ‘emergenza nazionale’, piuttosto che costringere le navi a risalire l’intera penisola o comunque a dirigersi verso porti lontani. Così gli enti locali non possono essere lasciati soli, va quindi rafforzato il sistema dell’accoglienza diffusa”.

L’assessore ha  poi espresso il suo apprezzamento per tutti i volontari, il personale della Protezione Civile, gli operatori della Croce Rossa e le Forze dell’ordine che hanno lavorato per facilitare la procedura di accoglienza, sotto il coordinamento della Prefettura di Ravenna.

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