Il maltempo con grandinate, violenti temporale e vento che si è abbattuto nel tardo pomeriggio di ieri sulla provincia non ha lasciato indenne la campagna. E’ quanto emerge dal primo monitoraggio di Coldiretti sugli effetti della violenta perturbazione che ha colpito a macchia di leopardo da Modena a Bomporto, Ravarino ma anche Finale Emilia, San Possidonio e Quarantoli sul confine mantovano.

A farne le spese soprattutto pere, mele e fragole già provate dalle gelate della settimana scorsa.

La grandine, che in talune zone ha letteralmente imbiancato campi e strade – informa Coldiretti Modena – ha colpito i frutticini di pera proprio nei primi giorni di formazione danneggiandoli in modo da provocarne la caduta o danneggiandoli in modo tale da impedirne la crescita o lasciando deformazioni tali da renderli non adatti alla commercializzazione. Sulle piante di pero e mele si registrano anche perdite di foglie e rami con ripercussioni sul futuro sviluppo vegetativo della pianta. Le fragole a pieno campo hanno subito spaccature sui frutti e sulle piante.

Purtroppo – sottolinea Coldiretti Modena – la grandinata si è abbattuta su un territorio già colpito dalla straordinaria gelata che nella settimana scorsa aveva portato la colonnina di mercurio a – 5,1 ben al di sotto della media stagionale.

Una stima dei danni sarà possibile solo fra qualche settimana – aggiunge Coldiretti Modena – quando si vedranno meglio gli effetti della calamità di ieri che rischia di far salire il conto dei danni anche nel 2023 dopo che lo scorso anno per effetto del clima anomalo è andato perduto, in talune zone della provincia, fino al 70% della produzione di pere, oltre ad alimentare il senso di sfiducia dei produttori in un comparto che rappresenta un’eccellenza della provincia di Modena.

Se pioggia e neve sono attese per ripristinare le scorte idriche in laghi, fiumi, terreni e montagne, i forti temporali con precipitazioni violente soprattutto se accompagnati da grandine – aggiunge Coldiretti – hanno provocato danni irreparabili alle coltivazioni e ai frutteti ma anche frane e smottamenti poiché i terreni secchi non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento.

L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – conclude la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.​

 

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