foto di Daniela Villani (Regione Emilia-Romagna A.I.C.G.)

Il confronto, richiesto dall’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, dovrà affrontare l’aggravarsi della situazione, confermata anche nei giorni scorsi da un incontro tecnico dopo il rinvenimento di una carcassa non lontana dal confine con il territorio montano della provincia di Piacenza, il più vicino alle aree infette piemontesi e liguri. Al momento in Emilia-Romagna non è stato riscontrato alcun caso di Psa.

“Ringrazio fin da ora– ha detto l’assessore Mammi- il Ministero per aver accolto la richiesta di affrontare a livello nazionale la vicenda. Rimane da parte nostra una fortissima preoccupazione: la diffusione della Psa e le possibili conseguenti chiusure dei mercati verso i prodotti comporterebbero gravi danni al territorio emiliano-romagnolo a forte vocazione agroalimentare e che esprime numerose Dop e Igp nell’ambito dei salumi. Nessun pericolo per le persone, ma pesanti sarebbero le conseguenze per l’intera filiera zootecnica: dalle imprese agricole ai prosciuttifici, alle altre aziende di trasformazione e lavorazione del prodotto suinicolo”.

La malattia, che colpisce suini domestici e cinghiali e non è trasmissibile all’uomo, se non bloccata potrebbe rappresentare un grave danno economico per l’economia dell’Emilia-Romagna e delle aziende che operano nel settore della zootecnia, che conta circa 1200 allevamenti, 1,2 milioni di capi e una produzione lorda vendibile stimata in quasi 310 milioni di euro.

Le azioni di prevenzione
La Regione negli scorsi mesi ha emesso ordinanze e istituito un’unità di crisi per la gestione dell’emergenza che aveva colpito territori vicini e la delimitazione delle aree a rischio confinanti alle zone infette presenti nelle Regioni limitrofe.
Inoltre, sono stati attivati piani di monitoraggio sul territorio e chiesto un incontro interregionale di coordinamento al Commissario nazionale. Viale Aldo Moro ha messo a disposizione 1,9 milioni di euro per l’installazione di reti di contenimento sul territorio funzionali a delimitare le aree infette, e finanziato tramite il Piano di Sviluppo Rurale ben 7 milioni di interventi per la filiera suinicola, compresi quelli per la biosicurezza degli animali nelle aziende zootecniche.
Nel Piano Regionale previsti interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina africana nei suini da allevamento e anche nella specie cinghiale (Sus Scrofa) nel territorio dell’Emilia-Romagna per stabilire azioni e criteri che potessero scongiurare la diffusione.
Per fare prevenzione sulla diffusione della Psa, la Regione ha avviato da tempo un servizio telefonico per segnalare eventuali cinghiali morti o resti (0516092124). La campagna è rivolta ai cittadini, in particolare escursionisti, cacciatori, fungaioli e tartufai.
Per maggiori informazioni, consultare il sito regionale https://www.alimenti-salute.it/salute-animali/psa-peste-suina-africana.

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