Nell’edizione 2022 del ranking GreenMetric l’Università di Bologna conquista per il sesto anno consecutivo la prima posizione tra gli atenei italiani, e ottiene l’undicesima posizione a livello globale su 1050 università classificate, in crescita rispetto alle 956 dello scorso anno.

L’Ateneo sale di un gradino rispetto all’edizione 2021 dove era dodicesimo e ottiene lo stesso punteggio complessivo (9050 punti) degli atenei che occupano la nona posizione (Universitat Bremen) e la decima (Universidade de Sao Paulo). Ciò che determina lo scarto è il miglior punteggio ottenuto nella categoria di maggior peso della classifica, Energy and Climate Change.

Punto di eccellenza per l’Università di Bologna all’interno della classifica si conferma quello dei trasporti e della mobilità sostenibile, dove l’Alma Mater ottiene, come già lo scorso anno, il massimo punteggio (1800 su 1800) guidando così la classifica generale. Valutazione vicina al punteggio massimo anche per l’indicatore legato alla gestione dei rifiuti (1725 su 1800), mentre sono migliorati i risultati legati alla gestione delle infrastrutture (1325 su 1500), all’utilizzo delle risorse idriche (900 su 1000) e all’impegno verso la sostenibilità sul fronte della didattica, della ricerca e dell’associazionismo studentesco (1750 su 1800).

“É un risultato che anche quest’anno ci rende soddisfatti del lavoro svolto e del percorso intrapreso: non ci dobbiamo però adagiare sugli allori dei ranking, ma dobbiamo tenere sempre presente la ‘sostanza’“, dichiara Giacomo Bergamini, delegato per la Sostenibilità dell’Università di Bologna. “Con il nuovo Piano strategico dell’Alma Mater ci siamo posti obbiettivi precisi e ambiziosi, che ci guideranno nei prossimi anni e ci aiuteranno a trasformare la più grande sfida che l’umanità si trova ad affrontare in una straordinaria opportunità. In questa direzione vanno la nuova convenzione per il trasporto pubblico nella città metropolitana di Bologna, che porterà a tariffe ancora più convenienti per tutta la nostra comunità studentesca, e il Piano Energetico di Ateneo che, partendo da una puntuale fotografia della situazione attuale, ci permetterà di mettere in ordine di priorità gli interventi di efficientamento da realizzare nel prossimo futuro al fine di ottenere sensibili risparmi nei consumi“.

Lanciato da Universitas Indonesia nel 2010, il ranking GreenMetric è pensato per coinvolgere le università di tutto il mondo nell’impegno comune sui temi della sostenibilità e del rispetto per l’ambiente. Per realizzare la classifica vengono valutate le azioni e le politiche adottate dagli atenei in campo green, con un’attenzione particolare per il cambiamento climatico, il consumo di acqua e di energia, il riciclaggio dei rifiuti e la sostenibilità dei trasporti.

Gli atenei che partecipano alla rilevazione aumentano ogni anno: in questa nuova edizione della classifica sono passati da 956 a 1050, di cui 34 sono italiani. Di questi, cinque sono nella top 50 mondiale: oltre all’Università di Bologna, la LUISS Guido Carli (19), il Politecnico di Torino (20), l’Università degli Studi di Torino (22) e l’Università degli Studi dell’Aquila (30). Dal 2017, gli atenei italiani all’interno di GreenMetric sono rappresentati dall’Alma Mater, che coordina e raccoglie proposte di miglioramento della struttura del ranking.

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