Giovedì 1 dicembre prende il via a Modena l’accoglienza invernale per i senza fissa dimora. Intanto, le Unità di Strada dei volontari, che affiancano quella professionale e quella del SerD dedicata alle persone con dipendenze, già da inizio novembre hanno iniziato le uscite serali per monitorare le presenze in strada e portare coperte e generi di conforto.

Il piano di Accoglienza invernale coordinato dal Comune di Modena si colloca infatti nell’ambito delle strategie di contrasto alla povertà e grave marginalità ed è finalizzato alla riduzione dei danni connessi alla vita in strada, alla tutela della vita e della salute attraverso azioni che vanno appunto dal contatto in strada all’accompagnamento ai servizi per una presa in carico.
Si rivolge alle persone senza dimora prive della possibilità di trascorrere la notte in un luogo caldo nel periodo invernale al fine di attivare misure indifferibili, quando le temperature e il clima rigido possono arrecare gravi danni allo stato di salute.
“Il Piano comprende quindi una serie di azioni di monitoraggio e orientamento fino all’accoglienza che viene modulata in diverse forme a seconda delle esigenze dell’utenza”, spiega l’assessora alle Politiche sociali Roberta Pinelli sottolineando l’importanza del coinvolgimento di diverse realtà tra istituzioni, realtà del terzo settore, associazioni di volontariato “alle quali – ribadisce Pinelli – non posso che rinnovare il mio grazie a nome di tutta la comunità modenese”.
I volontari, suddivisi nelle associazioni di appartenenza (Croce Blu, Croce Rossa, Gruppo Comunale Protezione Civile, Agesci, Porta Aperta, mentre l’Associazione Volontari del Soccorso effettua servizio di ritiro e consegna dei generi alimentari da distribuire) escono la sera, da novembre a marzo, per distribuire generi di conforto e fornire informazioni sui presidi a cui rivolgersi in caso di bisogno.
Le Unità di strada dei volontari operano coordinandosi con l’Unità di strada professionale dedicata alle persone senza dimora, in funzione tutto l’anno. È inoltre attiva l’Unità di strada del SerD per le persone con dipendenza, che agisce in rete con gli sportelli e con gli altri soggetti del progetto.
L’attività di monitoraggio complessivamente effettuata dal gruppo di lavoro negli ultimi mesi, utile all’aggiornamento della precedente mappatura, ha portato a rilevare la presenza di circa 200 senza fissa dimora presenti sul territorio da almeno sei mesi.
Con l’abbassarsi delle temperature, in situazioni di emergenza per il freddo è prevista l’accoglienza secondo un piano che consente l’attivazione di circa cento posti letto che si aggiungono a quelli già in funzione durante tutto l’anno per i senza dimora. Tre le tipologie di accoglienza previste. Innanzitutto, un’accoglienza notturna temporanea per un periodo limitato (una cinquantina i posti) che costituisce un servizio di carattere socio-assistenziale a cui le persone accedono attraverso i servizi sociali e sanitari del territorio. Un secondo servizio di accoglienza socioassistenziale, con presidio diurno oltre che notturno, prevede anche attività di accompagnamento verso percorsi di inclusione sociale ed è rivolto a persone radicate sul territorio. Può accogliere fino a 18 persone fragili (donne, anziani o con persone con vulnerabilità sanitarie) e anche in questo caso l’ingresso è predisposto dai Servizi sociali. Per entrambe le forme di accoglienza, gli operatori degli sportelli attraverso colloqui approfonditi verificano la condizione dei senza dimora, valutano gli interventi necessari e l’inserimento in struttura di accoglienza temporanea. La terza modalità di accoglienza (30 posti) è rivolta a persone con dipendenze da stupefacenti o alcol e prevede anche l’avvio dei percorsi di cura; è gestita, oltre che finanziata, insieme al SerD dell’Ausl che predispone gli ingressi e assicura la presenza di personale professionale.
Lo scorso inverno sono state in tutto 156 le persone temporaneamente accolte attraverso il piano di Accoglienza invernale; 129 nell’inverno 2020-2021 e 187 in quello del 2019-2020.
Anche quest’anno, se si verificassero condizioni di eccezionale gravità in relazione alle temperature, l’assessorato alle Politiche sociali potrà decidere di attivare un Piano straordinario di interventi. Inoltre, come lo scorso inverno, continueranno ad essere osservate le disposizioni per la prevenzione del contagio da Covid-19 indicate dall’Ausl. Tutti gli operatori coinvolti nel piano hanno anche partecipato alla formazione sulla prevenzione del Covid-19 organizzata dal Dipartimento Igiene pubblica con cui vengono concordate le procedure per gli interventi da garantire in caso di ospiti con sintomi.

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