“Il 2022 è stato un anno terribile per chi produce patate in Emilia-Romagna: i danni arrecati dagli elateridi hanno compromesso circa il 35% della produzione con relativo drammatico calo di PLV.  Per questo siamo a richiedere l’intervento della Regione Emilia Romagna affinché possano essere attivati gli interventi finanziari previsti dal Decreto Legislativo 29 marzo 2004 n.102 a sostegno del comparto pataticolo regionale, uno dei tasselli fondamentali del settore ortofrutticolo emiliano romagnolo”.

È quanto si legge nella lettera che Coldiretti Emilia Romagna ha inviato all’Assessore all’agricoltura regionale Alessio Mammi, per chiedere risarcimenti ai produttori di patate che quest’anno, oltre che con la siccità e lo sviluppo di altre fitopatie, hanno dovuto fare i conti anche con l’assalto delle larve di elateridi, parassiti comunemente detti anche “ferretti delle patate” che comportano gravissimi danni ai tuberi nella fase pre-raccolta e determinano ingenti quantità di prodotto non commercializzabile sul mercato. “Un esponenziale aumento di casi che si ripercuote sul reddito e sulle economie delle imprese agricole e che genera, inoltre, grandi quantità di derrate che sono identificate come scarto e che quindi, per diretta conseguenza, determinano situazioni poco sostenibili sia a livello etico sia a livello ambientale”, si legge nella lettera di Coldiretti.

“Il problema – spiega il Direttore di Coldiretti Emilia Romagna, Marco Allaria Olivieri – è alimentato da diversi fattori purtroppo non controllabili da parte degli agricoltori: il cambiamento climatico sta generando condizioni favorevoli al forte aumento della presenza di elateridi e ne implica un maggior sviluppo e propagazione”.

Il settore delle patate – fa sapere Coldiretti regionale – con una produzione di oltre 2 milioni di quintali in regione nel 2021, di cui la metà solo nella provincia di Bologna, è uno dei maggiori comparti che caratterizza l’economia agricola del nostro territorio e che nel tempo ha visto crescere un’importante filiera di trasformazione e commercializzazione che ha come ulteriore elemento qualificante la Patata di Bologna DOP nell’unica ed esclusiva varietà Primura.

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