“Dalla segreteria del Sindaco e della Giunta – spiega in una nota Patrizia Barbolini – è stato emanato l’editto! “Non si possono vendere abiti usati, solo paccottiglia, piatti, sopramobili, pentole, tazze, centrini, giocattoli, cianfrusaglie, ma non vecchi Jeans, maglioni infeltriti, cappotti fuori moda, cappellini della zia, sciarpine di lana merinos un po’ segnate dalle termiti”.

“Insomma questa merce danneggia il commercio delle Boutique del centro! Allora che dire di tutti i banchi del mercato che vendono merce da 1 euro, 2- 3-  4 -5  se prendi 2 pezzi, fino alla merce superiore che va addirittura a 5 euro AL CAPO! – aggiunge –

Ma lo sanno i nostri amministratori che le associazioni ormai non sanno più a che  ISTITUZIONI RIVOLGERSI per trovare finanziamenti? I Comuni non hanno più mezzi, le Banche ci dicono che siamo in troppi a chiedere, i Circoli stanno anche loro in grandi difficoltà, le Aziende del territorio con i costi dell’energia devono risparmiare, la Fondazione Cassa di Risparmio finanzia progetti molto grandi e ha tutte associazioni della Provincia che chiedono. INSOMMA vendere anche gli stracci per noi è molto importante e recuperiamo  poche centinaia di Euro in tante domeniche”.

“Chi acquista i Jeans vecchi – continua Patrizia Barbolini – sono per lo più muratori, meccanici, stranieri, che non possono acquistare pantaloni da 30/40 euro, ma nemmeno una giacca a vento da 40 euro, molte donne straniere acquistano abiti molto demode’, che noi non portiamo da 20 anni, e le mandano con i viaggi del mercoledì in Moldavia, UCRAINA, Polonia, Paesi dell’ Est in genere.

Perché privare questi cittadini della possibilità di acquistare a buono prezzo e le associazioni di volontariato di realizzare una modesta cifra? Con questa decisione che avete preso danneggiate 2 categorie, le più deboli. Ci avete pensato? Forse avete preso una decisione affrettata !

Ve lo chiedo a nome di tante associazioni, compreso quella che rappresento Per Star Bene -Diabetici Insieme – conclude Barbolini – lasciateci vendere i nostri stracci , come è stato fino agli anni scorsi, escluso quando imperversava la pandemia di Covid. Tutta la merce è lavata e disinfettata! Attendiamo notizie”.

 

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