Il convegno inaugurale “Manifattura ceramica: sostenibilità e risposte alla crisi energetica” ha dato il via oggi alla 39° edizione del Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno, che si svolgerà fino a venerdì presso il quartiere fieristico di Bologna. Sono intervenuti il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani (con collegamento Zoom), il vice presidente esecutivo ISPI Paolo Magri, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ed il presidente di Confindustria Ceramica Giovanni Savorani. Ha moderato l’incontro la giornalista Giorgia Cardinaletti, conduttrice del Tg1.

 

“Il Cersaie si conferma punta di diamante delle nostre manifestazioni – ha sottolineato il Presidente di BolognaFiere Gianpiero Calzolari nel suo saluto introduttivo – e in un contesto complesso come quello attuale il ruolo delle fiere è sempre più strategico per il Paese e per la nostra manifattura”.

 

Nel suo intervento, il Presidente di Confindustria Ceramica Giovanni Savorani ha richiamato Il tema della sostenibilità come fatture competitivo della ceramica italiana. “Insieme all’innovazione sul design, sulla tecnologia, sul modo di presentare i nostri prodotti sul mercato – ha ricordato Savorani – noi innoviamo anche sulla sostenibilità, come testimonia la nuova campagna di comunicazione che stiamo diffondendo sui canali social in tutti i principali mercati. Ma oltre a questo, ricordiamo la prima norma internazionale ISO sulla sostenibilità delle piastrelle e il patto per il monitoraggio ambientale del distretto ceramico con tutte le istituzioni per ridurre le emissioni”.

“Per un settore manifatturiero ed esportatore come il nostro avere l’energia fuori controllo è un problema molto serio. In più stiamo mettendo in crisi il concetto stesso di transizione energetica e abbiamo forti dubbi sul corretto funzionamento del TTF e del meccanismo dell’ETS, lasciati in mano alla speculazione finanziaria”. “Proprio sulla questione finanziaria – ha concluso Savorani – le aziende ceramiche hanno urgente bisogno di una moratoria sui mutui e di poter finanziare i contratti per la fornitura di energia, che ora richiedono garanzie insostenibili per molte imprese. Moratoria che deve valere anche per le famiglie. Noi crediamo nella transizione energetica, ma a patto che non sacrifichi il nostro tessuto industriale e il lavoro”.

 

Il Ministro Roberto Cingolani ha ricordato scelte energetiche sbagliate che l’Italia ha fatto negli ultimi 20 anni, come quella di ridurre da 20 a 3 i miliardi di metri cubi di gas nazionale estratti, indebolendo in modo deciso la nostra autonomia energetica, avendo mantenuto costante il consumo di gas intorno ai 70 miliardi di metri cubi annui.

“Il TTF non rappresenta il reale mercato del gas e il price cap è una misura fondamentale – ha sottolineato Cingolani – che dovrebbe essere presa in via definitiva nella imminente riunione dei ministri europei venerdi 30 settembre. “Con la diversificazione degli approvvigionamenti il 2022 dovrebbe essere al sicuro, mentre per il 2023 la parola d’ordine è rigassificazione con le due navi che abbiamo acquistato e che devono essere messe in funzione il prima possibile”

“Tra le misure di emergenza c’è la gas release – ha concluso Cingolani – ovvero 2 miliardi di metri cubi di gas prodotto in Italia destinati ad un prezzo calmierato a settori gasivori, ma la produzione nazionale va portata ad almeno 5 miliardi di metri cubi entro il 2026”.

 

“Noi faremo il rigassificatore a Ravenna – ha ricordato il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini – ma abbiamo anche intenzione di creare il più grande parco eolico e fotovoltaico off shore al mondo con un investimento di oltre un miliardo di euro. Sulle rinnovabili abbiamo un piano energetico triennale che prevede un investimento di 4 miliardi di euro e dobbiamo accelerare sul decreto sulle aree idonee, ovvero territori utilizzabili per la produzione di energie rinnovabili aventi superfici non vincolate”. “L’unanimità nelle procedure decisionali in Europa è un freno ad ogni provvedimento – ha concluso Bonaccini – ma per il settore ceramico il tetto al prezzo del gas, la moratoria sui mutui e il raddoppio del credito d’imposta fino al 50% sono misure ormai non più rimandabili”.

 

Il vice Presidente di ISPI Paolo Magri ha parlato della situazione attuale evidenziando come invece che guardare al futuro, sia il futuro che stia guardando indietro, verso la guerra, la crisi energetica e la crescita dell’inflazione.

“La guerra è sicuramente la causa principale di questi squilibri – ha sottolineato Magri – ed è difficile dire cosa aspettarsi: il bilanciamento tra le forze sul campo, il legame tra l’esito della guerra e l’esistenza stessa del regime russo sono fattori impossibili da decifrare. L’energia non tornerà più come prima, ma la miglior cura per i prezzi alti sono proprio i prezzi alti che determinano una flessione dei volumi e, con questi, un ridimensionamento dell’inflazione”. “La globalizzazione è in crisi – ha concluso Magri – esiste una scarsa fiducia anche tra Stati vicini e si stanno formando due blocchi caratterizzati da significativa lontananza. Per sopravvivere è necessario diversificare e muoversi con cautela sui nuovi mercati”.

Ora in onda:
________________