«Il continuo aumento dei costi di elettricità e gas sta seriamente minacciando l’economia modenese, mettendo a rischio il reddito delle famiglie e la sopravvivenza di tante imprese, energivore e non. Gli interventi emergenziali di questi mesi sono stati positivi, ma non sufficienti: serve un nuovo decreto per consolidare gli aiuti e attuare interventi strutturali, nella consapevolezza che l’impennata dei prezzi è destinata a durare».

Lo afferma la segretaria generale della Cisl Emilia Centrale Rosamaria Papaleo, esprimendo preoccupazione per la situazione che si prospetta con la riapertura delle fabbriche.

«Con l’inflazione che anche a Modena viaggia ormai oltre l’8%, ci aspetta un autunno tra i più complessi che abbiamo mai dovuto affrontare – prevede Papaleo –

Purtroppo a livello locale possiamo fare poco. Per questo il Governo deve adottare subito un nuovo provvedimento per sostenere lavoratori e pensionati, famiglie e imprese.

Servono compensazioni immediate e soluzioni nuove, con controlli rigorosi sugli speculatori, limiti al costo europeo di importazione del gas, ma anche un tetto sociale al costo nazionale dell’elettricità».

Per la segretaria Cisl bisogna scongiurare il blocco della produzione già paventato da diverse aziende ceramiche, con il rischio concreto di perdere clienti e fette di mercato, soprattutto in un territorio come il nostro, fortemente orientato all’export.

«Fermare le aziende sarebbe un danno non solo economico, ma anche sociale.

Noi, invece, – insiste Papaleo – dobbiamo fare il possibile per evitare richieste di cassa integrazione, allungamenti delle ferie, manutenzioni non programmate».

La Cisl pone l’attenzione sulle difficoltà delle famiglie modenesi, alle prese con il rincaro della spesa alimentare, libri e materiali scolastici, carburanti e bollette energetiche.

«Anche le ferie sono costate molto, ma dopo due anni di pandemia c’era una tale e comprensibile voglia di vacanze spensierate che abbiamo speso senza pensarci troppo.

Adesso, però, l’autunno fa paura. Per questo – conclude Rosamaria Papaleo, segretaria generale Cisl Emilia Centrale – chiediamo l’esenzione Iva almeno sui beni di largo consumo, come pane, pasta e latte».

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