A parte alcuni anni della dominazione napoleonica, si svolge ininterrottamente dal 1639 la Festa in onore della Beata Vergine del Castello di Fiorano, nel giorno dell’8 Settembre, nel quale si celebra la Natività di Maria.

Quel giorno fedeli e pellegrini affluiscono al Santuario e gli stessi Fioranesi sono pellegrini di un cammino, seppure breve fra il centro del paese e il colle, sempre  coinvolgente perché al Santuario si va, non ci si passa.

Il pellegrinaggio è anche la caratteristica della Novena che prepara alla festa, un percorso nelle vie fioranesi e spirituale che inizia con una processione che parte da un diverso quartiere alle ore 20 o da una vicina parrocchia, con arrivo alla basilica alle ore 20.30 per la celebrazione della Messa.

Lunedì 29 agosto la processione parte dall’oratorio della Madonna del Ponte, in Via Gramsci. Martedì 30 agosto arriva da Sassuolo un pellegrinaggio a cui si uniscono i Fioranesi presso l’anfiteatro del Parco Fabrizio De Andrè, di fronte al Ristorante Touring.

Mercoledì 30 agosto si parte dalla maestà di via Poliziano; giovedì 1 settembre: da Piazza dei Ciliegi;  venerdì 2 settembre dalla maestà di via Magellano.

Sabato 3 settembre, la Messa della novena è alle ore 19, preceduta alle ore 17.30 da una catechesi su ‘Maria donna Sinodale’ e alle ore 18,30 dalla recita del Rosario.

Domenica 4 settembre la Messa è alle ore 17.30, seguita dalla Liturgia Penitenziale (E’ possibile ottenere l’indulgenza plenaria attraverso la confessione, la comunione sacramentale, la recita del Credo, del Pater, Ave e Gloria secondo le intenzioni del Pontefice.

Lunedì 5 settembre la processione parte da Villa Pace, mentre martedì 6 settembre è la parrocchia di Spezzano a venire in pellegrinaggio a piedi; il ricongiungimento con i Fioranesi è presso I Parioli, davanti alla farmacia Bavutti, per proseguire insieme.

Mercoledì 7 settembre, i solenni vespri alle ore 20 precedono l’incoronazione dell’Immagine miracolosa e, alle ore 20,30, la Messa.

Come scrive il parroco Don Antonio Lumare: “L’8 settembre del 2021 è stato un momento di festa, con la speranza che fosse l’ultimo della pandemia. Mai avrei pensato che la celebrazione della Natività di Maria per l’anno 2022, avverrà con la guerra in Ucraina e l’invasione russa, la caduta del governo, i disastri ambientali e il cambiamento climatico, l’aumento speculativo dei prezzi e dell’inflazione iniziato ben prima della guerra. La situazione ci appare più grave dell’anno scorso. Di fronte a questo scenario, la festa della Natività della Bea­ta Vergine Maria allarga il nostro orizzonte; porta il nostro sguardo alle cose eterne. Ci ricorda che Dio ha tanto amato il mondo da donare il suo figlio, perché la nascita di Ma­ria, per noi, è festa in quanto ordinata all’incarnazione del Verbo. Così il Signore risveglia in noi, che troppe volte ci appiattiamo sulle cose del tempo che viviamo, il desiderio delle cose grandi. Il desiderio di santità, il desiderio di una speranza che non muore anche di fronte alla morte (virus, guerre, economie disumane), perché la nostra speranza è fondata nei cieli”.

Sono cambiati i tempi e i modi, ma il santuario continua ad essere un rifugio di conforto, di silenzio, di speranza – soprattutto in momenti di incertezza e fatica – ed è proprio dall’Immagine Miracolosa e dalla domanda di Dio che alberga in ogni uomo, che l’8 Settembre trova il suo motivo di continuare il cammino secolare; l’esteriorità, i lustrini, i fuochi artificiali e le altre iniziative sono il contorno, ma lo zoom è su quella Immagine, quella (Ma)donna, il suo bambino e il soldatino, che siamo noi.

 

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