“C’è grandissima preoccupazione per il futuro della nostra industria ceramica in conseguenza dei tagli obbligatori dei consumi di gas annunciati dall’Ue”. Così Giulia Pigoni, consigliera regionale dell’Emilia-Romagna e segretaria regionale di Azione, interviene in merito alla crisi sulle forniture di gas che potrà impattare molto pesantemente sul tessuto economico locale.

Le misure contenute nella nuova bozza del piano Ue per la riduzione della domanda del gas, che sarà presentato domani, dovrebbero introdurre il principio di “massimo sforzo” per la riduzione energetica. Sforzo che, in caso di crisi delle forniture, diventerebbe vincolante a livello Ue.

Le linee guida della Commissione sui settori per il taglio delle forniture mettono subito in allerta alcuni settori chiave dell’economia nazionale: infatti vetro, ceramica e prodotti chimici, fa notare la Commissione, rappresentano circa la metà dei consumi di gas dell’industria europea, ma solo il 10% del valore aggiunto e una quota marginale degli occupati nel settore manifatturiero. Secondo questo parametro economico, potrebbero essere quindi i primi settori colpiti da razionamenti.

“Occorre subito predisporre una serie di misure che possano aiutare le nostre imprese in questa congiuntura così difficile. Se ci saranno razionamenti dell’energia e del gas per le imprese ceramiche – avverte Giulia Pigoni – dovremo capire bene come impatteranno sulla produzione e quali saranno le modalità per minimizzare i danni. Ci sono Paesi come la Germania che stanno già studiando un piano di emergenza e prevedendo indennizzi per le imprese energivore che potrebbero essere fermate per il razionamento di gas. Ritengo che anche il Governo italiano debba rapidamente approntare un piano di questo tipo”.

 

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