È rientrato a Castelnovo attorno all’una di notte, dopo una percorrenza di circa 30 ore tra andata e ritorno da Cracovia, il viaggio umanitario con un’ambulanza della Croce Verde di Castelnovo Monti e Vetto, per recuperare due bambini ucraini in fuga dalla guerra. Tutto era partito dalla segnalazione di una badante ucraina residente a Castelnovo, rispetto a due suoi nipoti. Segnalazione fatta ad un cittadino di Castelnovo che l’ha poi riportata al Comune e alla Croce Verde.

I due bambini erano stati portati al confine polacco dalla madre, e poi affidati a un campo profughi dato che lei era impossibilitata a espatriare. Per poter uscire dal campo profughi c’era bisogno che un parente andasse là a riprenderli. La Croce Verde ha quindi messo a disposizione un mezzo e lo staff per accompagnare la nonna a recuperare i due nipoti, arrivati appunto la notte scorsa a Castelnovo, sicuramente stanchi ma felici e sollevati di essersi allontanati dallo scenario bellico, anche se resta il pensiero costante ai genitori rimasti in Ucraina.

“Mi ha chiamato la signora che ha assistito mio padre negli ultimi anni della sua vita – spiega il cittadino che per primo ha attivato la missione umanitaria, che preferisce restare anonimo – mi ha detto che la figlia non aveva la possibilità di espatriare, ma voleva far uscire i suoi due figli di 12 e 14 anni dall’Ucraina. Però c’era bisogno di andarli a prendere. La mamma aveva avuto il sangue freddo di farli salire su un pullman diretto in Polonia, e quando sono stato contattato erano già nel campo profughi di Cracovia: potevano uscire solo se un parente si recava là. Ho chiamato il Sindaco Bini, e ho contattato anche il Presidente Croce Verde Iacopo Fiorentini: in meno di 15 ore il viaggio con l’ambulanza è stato organizzato ed è partito, e poche ore fa i ragazzi sono arrivati. Sono stanchi, ma abbastanza sereni e sicuramente contenti di essere in Italia”.

Questo generoso castelnovese ha sostenuto il loro alloggio per qualche giorno all’Albergo Bismantova, mentre Croce Verde si sta organizzando per l’accoglienza più a lungo termine in un mini appartamento nella struttura dell’ex Albergo Pigoni, che di recente è stata donata alla pubblica assistenza castelnovese. Sull’operazione commenta il Sindaco di Castelnovo Enrico Bini: “Siamo contenti di come si è concluso questo recupero importante. I due ragazzi sono felici dell’ospitalità, ma restano in contatto costante con la madre e sperano di poter ritornare presto in patria. La situazione è molto complessa, ma devo dire che il sistema di aiuti e accoglienza in Appennino sta funzionando bene. Questa mattina sono arrivati altri 8 profughi ucraini che hanno affrontato il viaggio con mezzi propri e si sono ricongiunti con parenti qui sul territorio. Sono quattro adulti e quattro minori. E ci è arrivata anche una richiesta di aiuto per organizzare il viaggio di un ragazzo disabile, in carrozzina che al momento è chiuso in una cantina, in Ucraina: la parte complessa anche in questo caso sarà riuscire a farlo uscire dal Paese, ma quando sarà possibile trasferirlo, abbiamo già costruito il sistema di accoglienza qui a Castelnovo. Voglio ringraziare però la comunità di tutto l’Appennino che sta dando tantissime disponibilità di accoglienza e sta sostenendo le raccolte di materiali e fondi a sostegno della popolazione ucraina, è una bellissima testimonianza di sensibilità e vicinanza”.

Conclude il Presidente della Croce Verde di Castelnovo Monti e Vetto, Iacopo Fiorentini: “Voglio ringraziare di cuore i volontari, ma anche tutte le persone che si stanno impegnando in questo momento, dando un segnale fortissimo di attenzione da parte della nostra comunità. Una comunità che si riconosce nel volontariato e che vuole essere utile a chi vive un momento di difficoltà estrema. Essere vicini a queste persone, dar loro una risposta è la cosa più importante che possiamo fare, tutti possiamo esserne profondamente orgogliosi”.

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