E’ stata rinnovata e migliorata la convenzione fra Unione Terre d’Argine e la sede modenese della “Azienda Casa Emilia-Romagna” (ACER) per favorire le locazioni a uso abitativo facendo incontrare domanda e offerta per famiglie dal reddito medio-basso, con garanzia per i proprietari degli immobili, attraverso il servizio “Affitto Casa Garantito”.

L’accordo riguarda una fascia di cittadini «non indigente, ma neppure benestante», che quindi da un lato non può accedere agli alloggi dell’edilizia residenziale pubblica (ERP), ma dall’altro fatica a sostenere i canoni di locazione del libero mercato. Fra le modifiche introdotte con il rinnovo per il biennio 2022-2023 ci sono: la durata degli anni di garanzia per i proprietari, saliti da 8 a 9, in caso di spese per danni, morosità rispetto a canone o spese condominiali, spese legali; il valore economico di tale garanzia, passato da 8.000 a 9.000 euro e, all’interno di questa somma, la quota parte destinata a spese legali, salita da 2.500 a 3.000 euro. Un’altra novità introdotta è riconoscere eventuali costi di intermediazione, allo scopo di «coinvolgere enti proprietari, fondazioni, banche e operatori immobiliari». Grazie alla convenzione, nel 2021 sono stati stipulati nel territorio 46 nuovi contratti – dei quali 28 a Carpi, dal costo medio di 370 euro mensili.

Sottolinea Tamara Calzolari, Assessore al Sociale del comune di Carpi: «Con il rinnovo della convenzione rafforziamo uno strumento importante: grazie a uno stanziamento della Fondazione CRC salvaguardiamo i proprietari che intendono dare in affitto il proprio immobile, ma vogliono garanzie; e diamo un sostegno a quella fascia “grigia” di inquilini che fatica a trovare una risposta abitativa, soprattutto in questo momento in cui l’offerta di abitazione è compressa anche per le manutenzioni legate al bonus 110».

 

 

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