Si è presentata negli uffici della Polizia di Stato e ha raccontato di essere stata abusata sessualmente per tutta la notte. La vicenda vede come involontaria protagonista una ragazza marocchina di 20 anni che, nella mattinata di ieri martedì 30 gennaio, ha chiesto aiuto alla Polizia Ferroviaria di Bologna, denunciando il dramma vissuto la notte precedente.
La giovane ha raccontato agli agenti di aver conosciuto, la sera prima, un 21enne tunisino all’interno di un bar situato nei pressi della stazione di Bologna e di aver trascorso la serata insieme. Dopo alcune ore l’uomo avrebbe invitato la ragazza a prendere insieme un taxi e a seguirlo presso la propria abitazione. Qui, all’interno di un fatiscente stabile in stato d’abbandono nella periferia bolognese, il giovane avrebbe chiesto alla ragazza di consumare un rapporto sessuale, ricevendo come risposta un secco rifiuto. A questo punto l’uomo, con violenze e minacce, ha costretto la giovane ragazza marocchina a subire almeno tre rapporti sessuali completi contro la sua volontà.
Oltre a diverse ore di violenza, l’uomo ha più volte minacciato la ragazza di farle del male qualora avesse lasciato il casolare. Solo alle prime luci dell’alba, con uno stratagemma, la giovane è riuscita a fuggire: è salita su un autobus di linea ed è scesa alla stazione di Bologna Centrale, dove ha deciso di raccontare quanto accaduto alla Polizia Ferroviaria dello scalo felsineo.
La giovane, nonostante fosse riuscita a fornire una descrizione accurata dell’uomo, compresi dettagli importanti quali i tatuaggi, non è stata però in grado di indicare dove si trovasse l’edificio all’interno del quale aveva subito le violenze.
Gli agenti in borghese della squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polfer per l’Emilia Romagna hanno così deciso di ripercorrere a ritroso tutto il tragitto effettuato dalla ragazza a bordo dell’autobus, riuscendo infine a rintracciare il luogo descritto dalla giovane.
Dopo aver fatto irruzione all’interno dell’edificio abbandonato, gli agenti hanno visto un giovane, corrispondente in tutto alle descrizioni fornite dalla vittima, che ha cercato di scappare utilizzando una scala posta all’esterno di una finestra ma, arrivato a terra, ha trovato ad aspettarlo altri poliziotti appostati che, a fatica, sono finalmente riusciti a fermare e bloccare il fuggitivo.
All’interno dell’edificio gli uomini della Polfer hanno inoltre rinvenuto, occultata sotto ad un materasso utilizzato dal tunisino, una pistola da soft-air priva di tappo rosso che è stata immediatamente sequestrata.
Il 21enne tunisino è stato poi accompagnato agli interni degli uffici della Polfer di Bologna, dove la vittima l’ha riconosciuto come l’autore delle violenze. A carico del giovane gravava inoltre un ordine di custodia cautelare, emesso dal GIP presso il Tribunale di Bologna, per aggravamento della misura violata degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per precedenti reati contro il patrimonio e per spaccio di sostanze stupefacenti.
Al termine degli accertamenti, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria, l’uomo è stato tratto in arresto ed accompagnato presso il carcere “Rocco D’Amato” di Bologna.