Nel corso dell’operazione recentemente condotta su delega del Dott. Roberto Ceroni della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Bologna, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna, oltre a dare esecuzione a 25 misure cautelari personali, hanno individuato e sottoposto a sequestro – anche con la collaborazione di altri reparti del Corpo operanti in varie regioni d’Italia – denaro contante e numerosi beni di ingente valore nella disponibilità degli indagati.
Tra questi: due alberghi, l’uno sito in una località termale friulana, l’altro sul lago di Vagli nel cuore della Toscana; immobili di pregio situati sui colli bolognesi nonché una villetta ubicata in un noto complesso turistico del crotonese; un ristorante del lungomare di Forte dei Marmi; diversi veicoli di lusso e d’epoca tra cui una Bentley Continental GT, una Ferrari F308 GTS, un esemplare di Fiat 500 “Topolino”, una Fiat 600 Abarth, delle autovetture Audi, Mercedes-Benz e Range Rover di grossa cilindrata; un’imbarcazione di 12 m, mod. Itama 38; diversi orologi di pregio (tra cui Rolex, Patek Philippe, Audemars Piguet) e numerosi gioielli (pietre preziose, bracciali, anelli, collier et similia).
Lo “sciacallaggio” posto in essere dal sodalizio è avvalorato anche dal ritrovamento e dal sequestro della “refurtiva” sottratta alle società indotte al default, risultata illecitamente occultata in alcuni capannoni situati nel meridione, tra cui, in particolare: 14 mila bottiglie di liquori vari e di pregiati vini; 650 prosciutti di Parma, depredati dallo stabilimento produttivo di Langhirano, luogo di eccellenze gastronomiche che contraddistinguono il Made in Italy; 240 mila pezzi di prodotti per la cura della persona (shampoo, creme corpo, prodotti tricologici).
Sono queste le ricchezze e i beni accumulati dalla “banda del buco” che, senza porsi scrupoli delle sorti delle società depredate e delle centinaia di dipendenti delle stesse, hanno lasciato questi ultimi per mesi senza stipendio e, successivamente, li hanno licenziati nell’imminenza dei fallimenti artatamente pilotati.
L’operazione condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Bologna è espressione del ruolo di polizia economico-finanziaria rivestito dal Corpo che, quotidianamente, opera a contrasto della criminalità economica reprimendo ogni forma di inquinamento dell’economia legale, al fine di salvaguardare gli operatori economici e i cittadini onesti e rispettosi delle regole.