Venerdì 4 novembre proseguono alla Fondazione Collegio San Carlo di Modena (via San Carlo, 5) le lezioni del ciclo dedicato al tema Tecnica. Forme di conoscenza e di costruzione del mondo, ideato dal Centro Culturale. L’incontro di venerdì dal titolo Un sapere sociale. Progresso, scienze e tecniche tra Settecento e Ottocento è a cura di Giuliano Pancaldi, professore di Storia delle scienze e delle tecniche all’Università di Bologna. Nello stesso ateneo è responsabile scientifico dell’International Centre for the History of Universities and Science. Nella sua attività di ricerca ha approfondito, da un lato, l’opera di Charles Darwin e la sua accoglienza da parte della comunità scientifica europea; dall’altro lato, i rapporti tra scienza, tecnologia e società, concentrandosi sulla cultura europea tra Settecento e Ottocento. Ha collaborato all’Oxford Companion to the History of Modern Science (Oxford 2003) e ha curato la traduzione italiana dell’Origine delle specie di Darwin (Milano 2009). Tra le sue pubblicazioni recenti: Volta. Science and Culture in the Age of Enlightenment (Princeton 2003); Impure Cultures. Interfacing Science, Technology, and Humanities (a cura di, Bologna 2010); Electricity and Life. Episodes in the History of Hybrid Objects (a cura di, Bologna 2011).
Tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, scienziati come Alessandro Volta, cresciuti con i valori della filosofia naturale classica e dell’illuminismo, non riuscivano a cogliere appieno ciò che era implicato in invenzioni come la batteria, che erano il risultato di una tendenza al pragmatismo da loro stessi condivisa. Negli scritti e nella carriera di Volta si possono trovare soltanto accenni a quegli elementi che più tardi sarebbero stati interpretati alla luce del rapporto tra scienza e tecnica. I sostenitori dell’illuminismo, infatti, hanno avuto la tendenza a difendere l’idea secondo la quale la scienza e la tecnica sono attività puramente razionali, ordinate e intenzionali, ovvero un modello da imitare in tutti gli altri ambiti della ricerca umana, se si vuole tenere sotto controllo il disordine sociale e favorire il progresso. In senso opposto, i critici dell’illuminismo hanno condiviso una visione della scienza e della tecnica come attività libere dalla contingenza, quasi che ciò confermasse l’ambizione dei padri fondatori dell’illuminismo e dei loro successori nel reprimere le differenze e nel controllare la società in nome di élites che si presentavano come depositarie di politiche razionali modellate sulle scienze naturali. Sulla base di queste considerazioni si può affermare – spiega Pancaldi – che fin dai primi tempi dell’era dell’elettricità, il principale strumento che si aveva a disposizione per incoraggiare la scienza e la tecnica era lasciare che una pluralità di esperti e di altri attori interessati interagissero liberamente tra loro. La scienza e la tecnica sono infatti un “gioco” fortemente imitativo e competitivo, che implica uno sforzo costante di appropriazione e reinvenzione dei risultati e delle conquiste di altri.
La conferenza si tiene nel Teatro della Fondazione, con inizio previsto alle ore 17,30. L’incontro sarà trasmesso anche in diretta web collegandosi al sito www.fondazionesancarlo.it. La conferenza, come tutte le altre del ciclo, sarà inserita nell’archivio conferenze presente sullo stesso sito, da cui potrà essere scaricata gratuitamente. A richiesta si rilasciano attestati di partecipazione.
L’articolo Giuliano Pancaldi in Fondazione San Carlo per riflettere sullo sviluppo tecnico-scientifico tra XVIII e XIX secolo sembra essere il primo su Sassuolo 2000.