L’Istituto chiude il 2025 consolidando la propria posizione di eccellenza nella riabilitazione con importanti passi avanti sul fronte clinico-assistenziale, della ricerca scientifica, della formazione e dello sviluppo infrastrutturale. Vediamo i punti in dettaglio.

Innovazione clinico/riabilitativa. Nel 2025 MRI si conferma punto di riferimento anche come laboratorio di innovazione clinica e riabilitativa, dove l’alta tecnologia si fonde con un approccio profondamente umano. Tra gli elementi distintivi vi è l’Area Critica, una delle sole tre strutture in Europa in grado di accogliere pazienti con lesioni spinali e cerebrali in fase acuta, anche in assenza di autonomia respiratoria, garantendo un percorso integrato di rianimazione e riabilitazione su misura. Questa unità, che ha gestito circa mille ricoveri negli ultimi quattro anni, utilizza strumenti sofisticati come il glidescope e l’ossigeno-ozono terapia per trattare sepsi e lesioni da decubito resistenti. Parallelamente, è stata introdotta la Scrambler Therapy come risposta innovativa al dolore neuropatico cronico non oncologico, una condizione spesso invalidante, una terapia basata sull’utilizzo di stimolazioni elettriche a bassissima intensità per riprogrammare il segnale di dolore inviato al cervello, sostituendolo con uno non doloroso. Quest’approccio, che riduce significativamente la sofferenza spesso già dalla prima seduta senza l’uso di farmaci, testimonia l’impegno dell’Istituto a coniugare innovazione e diritto a una vita libera dal dolore.

Una nuova sfida. Sul fronte della ricerca, Montecatone ha esplorato, in uno studio frutto della collaborazione con l’Università di Bologna, i cui risultati sono ancora del tutto preliminari, seppur incoraggianti, come le strategie di neuroriabilitazione avanzata possano attivare i processi di autoriparazione del sistema nervoso centrale, concentrandosi in particolare sulla rigenerazione della mielina. La ricerca ha dimostrato che stimoli fisici e meccanici, come l’esercizio fisico controllato unito a stimolazioni elettriche o ultrasuoni, sembrino potenziare la rigenerazione di questa guaina protettiva essenziale per la trasmissione degli impulsi nervosi. Una attività di ricerca che si integra con l’utilizzo avanzato di tecnologie nella pratica clinica: Montecatone, infatti, continua a investire risorse nella palestra robotica dove strumenti avanzati, inclusi esoscheletri robotici come il modello TWIN, affiancano il lavoro clinico trasformando la fisioterapia in chiave tecnologica e personalizzata. La robotica è impiegata anche nel trattamento della ipertonia e della spasticità.

Sport, autonomia e terapie multidisciplinari. Ma in Istituto la riabilitazione non si “limita” al recupero motorio, puntando a un vero e proprio reinserimento sociale e lavorativo tramite programmi funzionali e olistici. Un esempio è la gestione delle complicanze: il team multidisciplinare Wound Care, come abbiamo riferito durante l’anno, si è occupato di oltre 600 interventi per lesioni da decubito ottenendo un tasso di guarigione che sfiora il 100%. In questo contesto, è stato dimostrato che l’utilizzo della tossina botulinica per bloccare temporaneamente i muscoli spastici migliora significativamente i risultati chirurgici, riducendo le complicanze dal 59% al 13,4% e accelerando i tempi medi di guarigione. Fondamentale è anche l’approccio al recupero dell’autonomia garantito dalla Terapia Occupazionale e dalla Rieducazione tramite Gesto Sportivo (RGS) che integra discipline sportive come il tennis in carrozzina o l’handbike nel percorso fisioterapico, migliorando non solo la forza e la capacità cardiorespiratoria, ma anche l’autostima e il senso di efficacia personale. Il programma, avviato nel 2003, ha coinvolto oltre 6 mila pazienti. L’Istituto sperimenta inoltre nuove forme di continuità assistenziale, come dimostra lo studio Sci-Home-Active, che valuta la fattibilità e la sicurezza di percorsi di attività fisica personalizzata e guidata a distanza (telemedicina) per i pazienti con lesione midollare cronica.

Formazione e sviluppo delle competenze specialistiche. Nel 2025 è stato dato avvio al primo master biennale universitario in Italia dedicato a “La gestione multidisciplinare della persona con mielolesione”, realizzato in collaborazione con altre eccellenze sanitarie e universitarie: ORAS, Università di Padova, Università di Bologna e Ospedale Niguarda-Bicocca. “Quest’iniziativa – ha spiegato il Commissario Straordinario, Mario Tubertini, rappresenta un investimento strategico nella preparazione di professionisti altamente qualificati, capaci di affrontare la complessità della presa in carico delle persone con lesione midollare in modo integrato e multidisciplinare; il master – ha detto ancora – risponde all’esigenza di formare figure professionali specializzate in un settore che richiede competenze trasversali, dalla fase acuta alla riabilitazione, fino al reinserimento sociale e lavorativo”. L’attività formativa di Montecatone si estende anche alla collaborazione con ACI, INAIL e ANGLAT per corsi di “formazione dei formatori” sulla sicurezza stradale, contribuendo a diffondere le competenze necessarie per supportare l’autonomia delle persone con disabilità.

Sviluppo infrastrutturale e ottimizzazione organizzativa. Per supportare la crescita qualitativa e quantitativa dell’Istituto, è stato approvato il progetto esecutivo per la realizzazione di un nuovo Polo formativo, con un investimento di circa 1,9 milioni di euro. La nuova struttura – ha aggiunto Tubertini – ospiterà sale didattiche moderne, uffici amministrativi e spazi per riunioni e convegni, garantendo infrastrutture adeguate alla formazione avanzata e le collaborazioni con università e centri di ricerca nazionali e internazionali. Quest’intervento edilizio è considerato essenziale per accompagnare lo sviluppo funzionale dell’Istituto e consolidare il suo ruolo di polo formativo di eccellenza. Sul piano organizzativo, l’Istituto ha intrapreso un percorso innovativo con l’avvio di un progetto in collaborazione con la friulana LEF per l’ottimizzazione dei processi attraverso la metodologia Lean. Il progetto, focalizzato sulla piattaforma ambulatoriale, mira a snellire i flussi operativi, ridurre i tempi di attesa e aumentare la capacità di risposta, utilizzando al meglio le risorse esistenti. L’applicazione dei principi Lean in ambito sanitario rappresenta una sfida importante per migliorare l’efficienza senza compromettere la qualità dell’assistenza.

Autonomia, sport e reinserimento sociale. L’Istituto ha ulteriormente potenziato le sinergie per favorire il reinserimento sociale e professionale dei pazienti, nella convinzione che la riabilitazione non si concluda con la dimissione ma prosegua nel ritorno alla vita attiva. A marzo è stato siglato un protocollo con la Regione Emilia-Romagna e l’Agenzia Regionale per il Lavoro per promuovere attività di informazione e orientamento professionale, in particolare per le persone con necessità di sostegno elevato o molto elevato. L’innovazione principale consiste nell’integrare l’orientamento già durante il percorso riabilitativo in struttura, consentendo ai pazienti di progettare il proprio futuro lavorativo mentre sono ancora ricoverati. Dal 2019, questo progetto ha già coinvolto 110 persone in oltre 15 incontri di orientamento, con risultati concreti in termini di reinserimento.

Rinnovato anche l’accordo strategico con l’Automobile Club d’Italia nazionale per potenziare la sicurezza stradale e l’autonomia nella guida delle persone con disabilità. L’intesa prevede lo sviluppo di programmi didattici innovativi per le autoscuole, assistenza personalizzata ai pazienti nel percorso di ritorno alla guida (con consulenza su normative, adattamenti dei veicoli e valutazione delle capacità funzionali) e promozione di studi sulla sicurezza. L’autonomia nella mobilità rappresenta infatti un elemento cruciale per la qualità di vita e l’indipendenza delle persone con disabilità.

La “battaglia” per le Unità Spinali. In occasione della Giornata Nazionale della Persona con Lesione Midollare, l’Istituto ha partecipato attivamente alla campagna “Corriamo insieme per salvare le Unità Spinali”, accendendo i riflettori sul rischio di una costante diminuzione dei posti letto nelle Unità Spinali in diverse regioni italiane. Questa riduzione può portare i pazienti a ricoveri non appropriati o ad attese eccessivamente lunghe, con conseguenze negative sulla prognosi e sulla qualità del recupero. In collegamento con Palazzo Chigi, Filippo Preziosi, Presidente del Comitato Consultivo Misto MRI, ha sollecitato il Governo alla istituzione urgente di una rete nazionale tra le Unità Spinali e un registro nazionale dei mielolesi, strumenti indispensabili per garantire equità di accesso alle cure specialistiche su tutto il territorio nazionale. A sostegno di questa campagna è intervenuto l’Assessore regionale alle Politiche per la Salute, Massimo Fabi, che ha rimarcato come Montecatone sia un centro avanzato a livello nazionale e come sia fondamentale aumentare, non ridurre, il numero di posti letto dedicati alle Unità Spinali in Italia. La proposta di una rete nazionale era già stata sollecitata da Tubertini in occasione di un convegno nazionale, su invito del Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli.

Cultura e identità. In chiusura d’anno, l’Istituto ha riaffermato il suo impegno a combinare cura e cultura, ospitando la quinta edizione del concorso letterario e fotografico “SempreIO”, che ha raccolto 66 lavori celebrando il potere trasformativo dell’arte nel percorso di ricostruzione identitaria dopo traumi significativi. Il 2025 si chiude con la conferma della solidità clinico-scientifica-assistenziale dell’Istituto e un rinnovato impegno verso l’eccellenza nella cura, nella ricerca e nella promozione dell’autonomia delle persone con lesione midollare, guardando al futuro con progetti ambiziosi che coniugano innovazione tecnologica, competenza professionale e attenzione alla persona.

Produzione scientifica e ricerca. L’Istituto ha infine contribuito a numerose pubblicazioni indicizzate su riviste internazionali – a conferma della solidità metodologica e della rilevanza dei temi – trattando, con maggiore rilevanza, la neuroriabilitazione avanzata, l’impiego della robotica nel recupero motorio, la riparazione della sostanza bianca nelle lesioni midollari traumatiche, la gestione delle gravi cerebrolesioni acquisite e le strategie multidisciplinari per migliorare qualità della vita e autonomia delle persone con disabilità neurologiche. I professionisti del MRI hanno preso parte anche a numerosi congressi nazionali e internazionali, con relazioni, keynote lecture e contributi scientifici in ordine, per esempio, alla gestione della spasticità, alle innovazioni nella riabilitazione delle lesioni midollari, al trattamento del dolore cronico, alla valutazione degli esiti funzionali nello stroke.

 

 

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