
Il palazzo costruito sopra all’Iperfamila a Fiorano Modenese non è idoneo all’abitare, sia per standard abitativi e organizzazione degli spazi (rischierebbe di diventare un ghetto), sia perché si trova in una zona con presenza di attività produttive, pensata per funzioni terziarie e direzionali, rumorosa e soggetta a grande traffico. Con queste motivazioni la Giunta comunale fioranese ha deciso di ricorrere al Consiglio di Stato contro l’ultima sentenza del Tar, giunta a fine novembre, che sospende il provvedimento del Comune inteso a negare la richiesta di cambio d’uso residenziale per alcuni uffici del fabbricato.
Secondo il Tribunale amministrativo regionale l’atto comunale non era adeguatamente motivato per bloccare la richiesta della proprietà. La Giunta, da parte sua, ritiene che le motivazioni per non concedere il cambio d’uso siano più che valide e quindi ha deciso di portarle davanti al Consiglio di Stato, dettagliando in modo più completo le ragioni.
La zona di via Ghiarola Nuova, dove si trova il fabbricato, è esposta a livelli rilevanti di emissioni inquinanti e il cambio d’uso in residenziale risulterebbe in contrasto con l’assetto dell’area e con la sua vocazione economica, oltre che un cedimento verso una situazione che fin dall’inizio è stata ambigua e poco trasparente.
Per ora, quindi, tutto rimane fermo per l’edificio costruito ormai oltre vent’anni fa. Già all’indomani della costruzione la proprietà chiese di poter trasformare la destinazione d’uso dei piani superiori da uffici ad appartamenti. Il Consiglio comunale, per le motivazioni che l’attuale Giunta sostiene, respinse nel 2006 la richiesta. Esperiti tre gradi di giudizio, l’allora Amministrazione ottenne la ragione in via giudiziaria definitiva nel 2021, dopo i ricorsi mossi della proprietà. Poi la società proprietaria fallì. Dopo diverse aste andate deserte, a seguito di un importante ribasso del prezzo di vendita, l’immobile, sempre con destinazione a uffici, è stato acquistato, pochi anni fa, da una cordata di persone e di società, che subito dopo l’acquisizione ha chiesto nuovamente all’Amministrazione comunale di trasformare gli spazi in residenza.
“È evidente che chi è subentrato oggi dopo il fallimento della originaria proprietà, acquistando a prezzi stracciati, un immobile destinato ad uffici, non può pretendere di ottenere ciò che non venne concesso a chi lo costruì, soprattutto perché le ragioni per cui non si può pensare a trasformare in abitazioni quegli spazi permangono. – afferma il sindaco Marco Biagini – Anche nel percorso verso l’approvazione del nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG) del Comune di Fiorano Modenese, noi intendiamo portare avanti queste ragioni ostative, discutendone in modo chiaro e trasparente con tutti, coerentemente con quanto annunciato e promesso in campagna elettorale. Per quanto riguarda la presenza di persone che abitano in alcuni locali concessi dalla proprietà segnalata dai cittadini, proseguono i controlli delle forze dell’ordine, in collaborazione con l’Amministrazione e verranno adottate le dovute misure, coinvolgendo le forze dell’ordine e gli enti competenti, in caso di rilevazione di anomalie.”


