Seconda giornata del Festival dello Sviluppo Sostenibile, incentrata su diversità ed inclusione: nuove opportunità per generare valore. Dopo la mattinata organizzata da Mediamo in collaborazione con l’Associazione per la Responsabilità Sociale d’Impresa, dedicata alle Direttive europee per investire in innovazione e sostenibilità in azienda, il pomeriggio, pensato da Proxima, ha visto la presenza di tanti ospiti che hanno portato la propria idea di valore attorno alla multidisabilità.

Attesissima la lectio magistralis di Maura Gancitano ed Andrea Colamedici, filosofi e scrittori, fondatori del progetto di divulgazione culturale Tlon, che hanno usato la filosofia e la poesia per spiegare le difficoltà dei giovani di vivere i tempi attuali, ragionando su quattro pilastri: dolore, conflitto, cura e sogno. “La difficoltà oggi – hanno detto – non è solo quella di immaginare il futuro ma anche di vedere il presente. Abitiamo un tempo in cui abbiamo reso il pianeta inadatto, dove fra i giovani cresce l’ecoansia. Bisogna educarsi alla responsabilità. Ecco allora che la filosofia può aiutarci ed il pensiero della sostenibilità ci fa comprendere il senso tra le cose e non dentro le cose. La cura è la ricetta principale del nuovo senso delle cose, dobbiamo imparare a costruirci le ali mentre ci si tuffa nell’abisso”.

Nel corso del pomeriggio ampio spazio è stato riservato alle multidisabilità. Anche un ostacolo come la sordità può diventare un valore ed un arricchimento. Ne ha parlato Alfredo Perna, Responsabile del centro di smistamento di Spilamberto in provincia di Modena, mostrando le immagini di un reportage fotografico realizzato in azienda. “Un’iniziativa che ci ha regalato un’importantissima occasione di crescita professionale e personale è il programma di inserimento lavorativo di persone sorde, iniziato nel 2022 e realizzato grazie alla collaborazione con Ente Nazionale Sordi, in cui è stato coinvolto anche il sito di Spilamberto, e che oggi conta oltre 110 persone Sorde assunte nei siti Amazon in tutta Italia – ha spiegato Perna. “La nostra responsabilità come datori di lavoro – ha concluso – è fornire a ciascuno gli strumenti commisurati alle diverse necessità, così che tutti siano messi nelle migliori condizioni per esprimere i propri talenti e innovare”.

Al centro della giornata anche il personaggio Ray di Topolino, un fumetto noto per affrontare questioni legate alla diversità e all’integrazione sociale, come ha spiegato Alex Bertani, Direttore di Mercato Italia Panini e direttore di Topolino, che ha raccontato la storia e la nascita di Ray, un ragazzo che – oltre a sedere su una carrozzina – ha diverse passioni appartenenti all’universo nerd, ed entrerà in stretti rapporti con Qua, uno dei nipotini di Paperino.

Anche lo sport può diventare strumento di inclusione, per imparare a guardare oltre. Ne sono convinti Michele Landolfi, collaboratore degli Accessibility Days 2024, e Daniele Cassioli, sciatore nautico e dirigente sportivo italiano, cieco dalla nascita. “Inclusività – hanno detto – è costruire un ambiente dove tutti possano allenarsi. Ecco allora che lo sport può diventare un linguaggio universale per crescere e fare esperienze.

Di autismo e multidisabilità hanno invece parlato Erica Coppelli, presidente dell’Associazione APS Il Tortellante, e Fabiola Casarini, Dottoressa in psicologia dell’educazione e fondatrice di Associazione Errepiù, mentre Ad Communications con il format AD Maiora storie di vita e di impresa, dove il coraggio e la determinazione aiutano a resistere alle intemperie, ha presentato un progetto no profit di cinematografia sociale e digital serie.

Soddisfatta la presidente dell’Associazione per la Responsabilità Sociale d’Impresa, Elena Salda: “Sono state giornate nutrienti, ricche di storie sociali, di interazione, visione, contaminazione e inclusione, accumunate, a mio sentire, dalla parola coraggio. Coraggio inteso come capacità di vedere evolvere le situazioni e di saperle affrontare consapevolmente e responsabilmente grazie alle proprie abilità, sviluppate con un allenamento e uno studio costante. Abbiamo parlato di città libere e visionarie ancora da costruire, di inclusione e diversità, abbiamo, tutti insieme, parlato di senso di corresponsabilità che ti fa sentire vivo”.

Il Festival dello Sviluppo sostenibile non finisce qui: prossimo appuntamento il 22 maggio al Museo della Felicità di Carpi.

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