Nei giorni scorsi, su delega della Procura della Repubblica, la Guardia di Finanza di Modena ha dato esecuzione ad una ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale modenese applicativa della custodia cautelare in carcere nei confronti di un imprenditore locale gravemente indiziato dei delitti di bancarotta fraudolenta, emissione di fatture per operazioni inesistenti ed occultamento di scritture contabili.

Nell’ambito di un’articolata attività investigativa coordinata da questa Procura e condotta dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Modena, a seguito della dichiarazione di fallimento di una società operante nel settore della lavorazione delle carni, sono state ricostruite le condotte illecite contestate al dominus dell’impresa e, ampliando le investigazioni ad ulteriori due società riconducibili al medesimo imprenditore e parimenti dichiarate fallite, è stato accertato un passivo fallimentare complessivo di quasi 3,5 milioni di euro (nella quasi totalità per debiti nei confronti dell’Erario), nonché la distrazione dalle casse aziendali di denaro per oltre 1,3 milioni di euro, tramite frequenti e rilevanti prelievi non giustificati di contante.

Le indagini, oltre a riscontare la mancanza di documentazione contabile, volutamente occultata al fine di impedire una puntuale ricostruzione delle vicende societarie, hanno evidenziato come l’indagato utilizzasse un’altra società, di fatto non operativa, per emettere fatture false per diverse centinaia di migliaia di euro.

L’accertata sistematica violazione di norme fallimentari e fiscali, che nella contestazione accusatoria ricomprende il periodo dall’anno 2019 al 2023, è stata ritenuta indicativa della sussistenza dell’esigenza cautelare del pericolo di reiterazione della condotta criminosa ed ha determinato questa Procura a richiedere l’applicazione della più grave delle misure cautelari.

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