È ancora emergenza per i gommisti, alle prese con il problema della gestione degli pneumatici fuori uso, quelli sostituiti dagli automobilisti ma ormai inutilizzabili. L’ennesima criticità sta ormai per diventare la norma. Sono molti, infatti, gli operatori, in tutta Italia, che lamentano pesanti ritardi nel ritiro degli pneumatici fuori uso e Modena non fa certo eccezione.

I tempi di raccolta stanno ormai superando i 6/7 mesi e nel frattempo i piazzali si stanno riempendo a dismisura generando pericoli per la sicurezza e per l’ambiente.

Non è più tollerabile che Consorzi, autorità e organi preposti al controllo e alla gestione non trovino il modo di risolvere un problema che non può ricadere, come spesso accade, sull’anello debole della filiera, i gommisti appunto. È la sindrome del “cerino in mano” che rende colpevole chi appunto se lo ritrova per ultimo.

CNA Autoriparazione, assieme a Federpneus ha inviato una lettera-denuncia al Ministero dell’Ambiente: “Continuano e crescere, infatti, i quantitativi di gomme non raccolte per tempi lunghissimi, determinando anche un rischio per la sicurezza delle persone e dell’ambiente, oltre che ad esporre inoltre le imprese a pesanti sanzioni …” è un passaggio significativo del testo che non va inteso come un classico lamento fine a sé stesso, ma piuttosto come intervento costruttivo per risolvere i problemi sul tappeto.

Non è la prima volta che CNA segnala la questione. Già nei mesi scorsi, a seguito di un questionario recapitato alle imprese associate, era stato fatto presente che in tutta Italia venivano segnalate situazioni di forte criticità e che nell’imminenza del cambio gomme primaverile le cose si sarebbero aggravate. Cosa che è puntualmente avvenuta.

Ora non bisogna lasciare i gommisti da soli. Non possono pagare le imprese per un sistema che evidentemente ha delle falle o meglio dei nodi irrisolti che non dipendono affatto dagli operatori economici che rispettano le regole od aspettare il primo evento che metta a rischio la salute dei lavoratori ed i cittadini. Sono necessari interventi concrete e tempestivi, non fosse altro perché lo smaltimento di questi pneumatici costa, e neppure poco!

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