La Commissione V “Cultura, Scuole e Formazione” dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna ha scelto ieri quale relatore per il Progetto di legge c.d “Carani” il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Luca Cuoghi.

Un progetto di legge importante, quello che si cinge ad approdare in Aula, il cui titolo per esteso è “Sostegno alla riapertura delle sale cinematografiche e dei teatri storici”, ma che si è deciso di denominare “Carani”, in onore dello storico Teatro di Sassuolo.

La nostra regione vanta una ricca storia teatrale che si riflette nei suoi teatri storici, testimonianze preziose del passato e gioielli culturali da preservare. In un momento in cui l’arte e la cultura sono più importanti che mai, e in un contesto come quello italiano, ricchissimo di storia, è fondamentale sostenere e proteggere le nostre perle per garantire un futuro prospero per le generazioni a venire.

“I teatri storici non sono solo edifici antichi, ma luoghi che raccontano storie, emozioni e tradizioni tramandate nel tempo. Rappresentano un ponte tra il passato e il presente, un patrimonio culturale da custodire gelosamente. I teatri storici sono spazi di incontro e di condivisione, dove si celebra l’arte in tutte le sue forme. Sostenere i teatri storici significa investire nel tessuto sociale e culturale della nostra comunità, arricchendo le nostre vite e promuovendo la diversità culturale”, dichiara il consigliere regionale Luca Cuoghi.

“Ringrazio tutti i colleghi della V Commissione per la fiducia e in particolare il mio concittadino Stefano Bargi: il Teatro Carani sta vivendo un periodo di rinascita, dopo 10 anni di chiusura. Lo scorso 2 marzo ha riaperto al pubblico e la scorsa settimana grazie ad un progetto di legge di Fratelli d’Italia, la Camera lo ha inserito tra i monumenti nazionali. Mi lega al teatro di Sassuolo un forte legame: per 15 anni sono stato “Machera” del Carani e poi, successivamente Assessore alla Cultura del Comune di Sassuolo; questo “ruolo”, che la Commissione V mi onora di ricoprire, è l’ennesima dichiarazione d’amore alla cultura, alle arti, ma anche alla mia città, che finalmente sta tornando a brillare”, conclude il politico sassolese.

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