Dopo 50 anni sono tornati a scuola: la reunion della classe 3B del 1973 ha dato vita ad “AmarcorDeledda”, una ricca esposizione di disegni, manufatti di maglieria e di sartoria, testi scolastici e grafici di cartamodelli, foto delle sfilate di fine anno, materiale realizzato dalle ex studentesse degli Anni ’70.

Allestita nella Biblioteca dell’Istituto Professionale Statale Socio-Commerciale-Artigianale “Cattaneo – Deledda” di Modena, la mostra è stata inaugurata il 9 aprile con un incontro degli ex alunni vissuto insieme agli studenti di oggi. Una toccante mattinata ricca di testimonianze, in un simbolico passaggio di testimone verso le nuove generazioni.

Ad accogliere studenti e insegnanti è stata la Dirigente Scolastica Alessandra Zoppello, affiancata dai docenti Filippo Marzico, curatore della mostra, e Giulia Capone, ricercatrice della storia della scuola e moderatrice dell’incontro.

In rappresentanza delle istituzioni l’Assessore a Scuola, Cultura e Formazione professionale del Comune di Carpi, Davide Dalle Ave, che ha posto l’accento sulle potenzialità dell’Istituto professionale per l’intero Distretto, un territorio diffuso in cui si è radicata un’imprenditoria diffusa nel settore tessile e moda.

Ad Olimpia Nuzzi, professoressa e autrice di saggi storici, è stata affidato il compito di illustrare la lunga storia della scuola legata a quella dell’Istituto Fermo Corni, che nel secolo scorso ha formato tecnici e professionisti dei settori chiave dell’imprenditoria locale, dalla meccanica al tessile, dalla ceramica al biomedicale.

Un interessante excursus storico che si è intrecciato con il cinquantesimo celebrato dalla 3B di 50 anni fa, ricco di significati: questa classe, infatti, sostenne il primo esame per ottenere il Diploma di “Sarta per Donna”, che offrì a tantissimi studenti del Deledda di trovare impiego nelle aziende di moda e del tessile-abbigliamento nel Distretto Carpigiano.

La storia della 3B, composta da tante alunne ed un solo ragazzo, annovera anche un particolare caso di parità di genere in ambito scolastico, all’epoca non così comune: “Quando decisi di iscrivermi al corso di sartoria – racconta l’ex alunno Massimo Sarzi, divenuto poi costumista teatrale ed oggi negoziante d’abbigliamento – andai a parlare con il preside, che scrisse al Ministro della Pubblica Istruzione per capire se avesse potuto inserirmi in una classe tutta femminile. E il Ministro risposte positivamente, dicendo che era tempo di superare questo genere di tabù”.

A mettere in luce le potenzialità della scuola e l’importanza dell’impegno nello studio sono state le ex alunne Paola Galavotti (ora consulente immobiliare) e Magda Gilioli (ora giornalista), con toccanti testimonianze legate ai loro percorsi di vita. Assieme a loro anche la professoressa di Modello e Cucito della 3B di un tempo Giuliana Brighenti, che ha ricordato con affetto le lezioni nei laboratori dell’Istituto tra musica e chiacchiere, che hanno contribuito a saldare un gruppo unito per la vita.

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