“Apprendo dalla stampa  – afferma il sindaco di Casalgrande Giuseppe Daviddi – che la Regione Emilia Romagna intende riprendere lo studio di fattibilità del 2012 per il collegamento ferroviario Dinazzano – Marzaglia. Come ho avuto modo di sostenere più volte sin dal mio insediamento a Sindaco di questa comunità, si tratta di una infrastruttura indispensabile. Un nuovo binario è fondamentale, la ferrovia Dinazzano – Reggio non può più sopportare l’aumento esponenziale delle merci degli ultimi anni, e la convivenza con il traffico passeggeri è diventata difficilissima.

Rimango amareggiato che questa informazione, diffusa attraverso i media, non abbia visto informati e coinvolti i comuni interessati: queste sono opere che impattano fortemente sui territori, che non posso rimanere semplici spettatori nei tavoli decisionali, perchè occorre soppesare ogni singolo aspetto.  Da quanto leggo, mi sorge una forte perplessità relativamente alle zone interessate dal progetto. Nel tratto a sinistra del Secchia, citato nell’articolo, è stata recentemente realizzata la ciclovia del Secchia, un’opera che ha necessitato di ingenti risorse pubbliche e che rappresenterà un’arteria fondamentale di mobilità dolce (non presente nel 2012), mentre nella zona più a sud c’è il Parco Secchia, un’area naturalistica che potrebbe essere completamente stravolta da questa nuova opera. In un ragionamento di contesto, con l’avvio della Campogalliano – Sassuolo, si sono certamente determinate nuove condizioni per rivedere in maniera sostanziale l’impostazione del progetto”.

“Riteniamo  – prosegue il sindaco Giuseppe Daviddi – si possa ripensare l’opera, sfruttando la realizzazione di questa grande infrastruttura autostradale per far correre il nuovo binario parallelamente alla nuova arteria Campogalliano – Sassuolo, i cui cantieri cominceranno a breve.

In una visione generale, sarebbe lungimirante esaminare le condizioni per un nuovo polo logistico nella zona di via Ancora a Sassuolo: un luogo più idoneo di Dinazzano per diversi motivi.  In primo luogo, si troverebbe nelle vicinanze del casello Campogalliano – Sassuolo minimizzando gli spostamenti sul territorio dei mezzi pesanti; in secondo luogo, si risparmierebbero i soldi per la costruzione di un eventuale nuovo ponte; ed in ultimo, ma non meno importante, il nuovo scalo si troverebbe molto vicino all’interporto già esistente, costituendo in questo modo un vero e proprio polo logistico integrato gomma-rotaia al servizio del distretto ceramico. Gran parte delle merci gravita già ora sulla sponda modenese:  in nuovi spazi il polo logistico avrebbe quel respiro di espansione necessario a convogliare in quell’area anche le merci in arrivo di Ravenna e La Spezia, operazione oggi impossibile a  Dinazzano per mancanza di spazio fisico.  Anche la Pedemontana, già al collasso, verrebbe sgravata dal traffico merci; e la linea ferroviaria Reggio – Dinazzano diventerebbe finalmente una vera e propria metropolitana di superficie, erogando un servizio con orari a misura del traffico pendolare: un fondamentale incentivo all’uso del mezzo pubblico riducendo anche l’inquinamento”.

“Crediamo fermamente quindi che, dopo 12 anni – conclude il sindaco Giuseppe Daviddi – le attuali condizioni rendano lo studio di fattibilità del 2012 ampiamente superato, e che sia necessario prendere in considerazione progetti che guardino al futuro del territorio con un respiro più ampio e proiettato nel tempo”.

 

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