«Purtroppo la strage di Firenze, avvenuta meno di un mese fa, non ha insegnato nulla. Se non bastano cinque morti per capire che bisogna rispettare le regole, significa che la situazione è grave».

Lo dichiara la segretaria generale della Filca Cisl Emilia Centrale Cinzia Zaniboni commentando l’esito degli ultimi controlli effettuati dall’Ispettorato del Lavoro a Modena e provincia.

«Il risultato dei controlli non ci stupisce, anzi conferma ciò che sosteniamo da tempo: il lavoro nero e insicuro in edilizia è ormai una consuetudine anche nel nostro territorio – afferma Zaniboni – Il boom dei cantieri per il superbonus 110% ha inevitabilmente portato a un forte incremento dei lavoratori impiegati nell’edilizia. Solo negli ultimi due anni nelle Casse edili di Modena sono stati registrati 1.726 lavoratori in più del biennio precedente.

Un numero – dice la sindacalista Cisl – che pensiamo non corrisponda alla realtà dei lavoratori effettivamente presenti nei cantieri del nostro territorio.

Sappiamo per esperienza che l’edilizia è spesso il primo lavoro per gli stranieri appena arrivati in Italia. Ogni giorno incontriamo nei cantieri lavoratori, in stragrande maggioranza provenienti da paesi extra Ue, che non parlano una sola parola di italiano. Ci è difficile pensare che queste persone possano aver frequentato il corso di 16 ore obbligatorie per l’ingresso nel settore edile e, tanto meno, la formazione e addestramento alla lavorazione.

Qui siamo addirittura di fronte a persone che usavano piattaforme elevabili senza il patentino e lavoravano in quota, esponendo a rischi gravissimi sia loro stessi che i colleghi».

La sindacalista degli edili Cisl di Modena e Reggio sottolinea che dai controlli emerge la completa ignoranza delle più basilari nozioni sulla sicurezza in cantiere e, nonostante appena un mese ci sia stato un infortunio mortale a Novi di Modena, si continuano a non usare le attrezzature per evitare le cadute dall’alto.

«Si potrebbe introdurre una sorta di ‘superbonus’ per le aziende che sperimentano nuove tecnologie, sensoristica e sistemi avanzati di gestione della sicurezza – suggerisce Zaniboni – Un incentivo automatico di questo tipo consentirebbe alle imprese serie investire per proteggere le proprie maestranze ed evitare grane ai committenti.

Nel frattempo, però, – conclude Cinzia Zaniboni, segretaria generale della Filca Cisl Emilia Centrale – vorremmo che tutti i cantieri fossero controllati, non solo alcune centinaia sorteggiati o segnalati ogni anno, integrando meglio forze di polizia, enti competenti e banche dati, con la regia del tavolo provinciale per la sicurezza sul lavoro recentemente costituito».

 

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