L’Ausl di Reggio Emilia inoltra alcune informazioni in merito al decesso della donna, al secondo mese di gravidanza, avvenuto a Montecchio nella notte di ieri.

La famiglia, a cui vanno le più sentite condoglianze per la grave perdita, dopo aver contattato il 118 chiedendo assistenza per una parente in stato di incoscienza e con respiro rumoroso, ha ricevuto indicazioni dagli operatori della centrale operativa ad attendere al domicilio i soccorsi.

Il marito, però, aveva deciso di portare autonomamente, con la propria auto, la moglie al Pronto Soccorso di Montecchio, chiuso di notte dal 20 marzo 2020.

L’ambulanza, giunta al domicilio, non trovando la paziente, ma solo un congiunto che ha informato della decisione del marito, ha avvisato il 118. Non è stato possibile contattare il marito per proporre un rendez vous, un luogo di incontro lungo il percorso con un mezzo di soccorso avanzato (automedica o autoinfermieristica), perché il cellulare era stato lasciato a casa.

Il 118 a quel punto ha attivato l’autoinfermieristica per l’immediata apertura della camera calda del Pronto Soccorso di Montecchio in attesa dell’arrivo della paziente, nonchè l’automedica per l’eventuale necessità di intervento. All’arrivo dell’auto guidata dal marito con la paziente a bordo, sono subito iniziate le ripetute manovre di rianimazione a cura dei professionisti dell’autoinfermieristica e dell’automedica, tempestivamente giunta sul posto.

Per la donna, purtroppo, non c’è stato nulla da fare.

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