A seguito delle segnalazioni da parte dei cittadini riguardanti le emissioni odorigene nei territori di Castelvetro e Castelnuovo Rangone, le due Amministrazioni comunali si sono rese subito parte attiva cercando soluzioni al problema, in collaborazione e dialogo con gli altri attori interessati, quali le imprese ceramiche locali, Arpae e Asl, con la costituzione di un “tavolo di lavoro” che, a partire dall’autunno 2023, si è riunito diverse volte per trovare adeguate soluzioni.

Arpae si è assunta l’onere delle verifiche sull’origine del problema, circoscritto, a livello territoriale, ad alcune aziende ceramiche del comparto industriale di Solignano Nuovo. I controlli eseguiti hanno evidenziato la conformità normativa degli impianti ceramici, secondo le “migliori tecniche disponibili” definite dai protocolli dell’Unione Europea.

L’unitarietà d’intenti da parte di tutti i soggetti coinvolti ha portato alla sottoscrizione dell’Accordo volontario, avvenuta in questi giorni, per il contenimento delle emissioni odorigene, dove le aziende ceramiche interessate – nonostante l’assenza di obblighi specifici e la complessità dell’identificazione precisa delle singole fonti odorigene – si impegnano ad implementare una serie di misure volte a prevenire e mitigare eventuali emissioni moleste.

«Un accordo unico e nuovo nella provincia di Modena che va nella direzione della tutela e del benessere del territorio – dice Giorgia Mezzacqui, vicesindaca del Comune di Castelvetro. Un accordo frutto di un dialogo congiunto, concreto, positivo e fattivo. Ringrazio le aziende coinvolte per il loro impegno volontario ad aderire e credere in questo percorso, grazie all’Ufficio Ambiente del Comune di Castelvetro e all’Amministrazione di Castelnuovo Rangone. Il mio auspicio è che altri territori aderiscano ad accordi analoghi, nella direzione di essere affiancati da un’apposita normativa regionale».

Gli fa eco Massimo Paradisi, sindaco del Comune di Castelnuovo Rangone: «Con la firma di questo protocollo, insieme al Comune di Castelvetro, vogliamo dare un segnale concreto a tutti i cittadini che, in questi mesi, ci hanno segnalato emissioni odorigene fastidiose che, grazie anche alla collaborazione di Arpae, abbiamo identificato provenire dal comparto ceramico di Solignano. Un segnale concreto che, con la collaborazione attiva delle aziende, potrà portare non solo a controlli periodici ma anche a condividere percorsi che possano coniugare competitività delle imprese, qualità della vita e sostenibilità ambientale per il territorio».

Toni condivisi anche da parte delle imprese ceramiche: «Questo accordo evidenzia il forte impegno delle imprese nei confronti della responsabilità sociale e ambientale, adottando buone pratiche che vanno oltre gli obblighi normativi, mirate a contenere il possibile contributo ceramico ad emissioni odorigene fastidiose che sono state lamentate in quella zona», dichiara Roberto Fabbri, presidente della Commissione Ambiente e Sicurezza di Confindustria Ceramica e di una delle imprese firmatarie dell’Accordo.

L’Accordo individua azioni specifiche che le imprese si impegnano a mettere in campo da subito: intensificazione della ricerca su nuovi inchiostri e colle, utilizzo di prodotti a base acquosa, sperimentazione di tecnologie impiantistiche innovative, allungamento dei tempi di stoccaggio pre-forno, attuazione di protocolli interni che migliorano lo scambio di informazioni con gli enti responsabili dei controlli. Viene poi programmata, d’intesa con Arpae, una campagna di campionamenti e analisi che fornirà elementi utili per ricercare specifiche correlazioni tra produzioni e fenomeni emissivi.

Infine, a rinsaldare la collaborazione alla base dell’Accordo, è stato istituito un “tavolo di lavoro permanente” che opererà una scrupolosa validazione delle segnalazioni provenienti dal territorio, per verificarne contenuti e coerenza, e attuerà il monitoraggio delle misure adottate e dei risultati.

La gestione delle problematiche olfattive è un tema complesso, da un lato perché la stessa percezione di “odore” ha carattere soggettivo, dall’altro perché gli studi condotti hanno evidenziato che l’odore nel processo di cottura ceramico non è determinato dalla presenza di una sostanza specifica, ma può derivare da un mix sempre diverso di prodotti della combustione.

Nel settore ceramico le emissioni odorigene possono derivare dall’utilizzo di inchiostri e colle che vengono impiegati nelle stampanti digitali per la decorazione dei prodotti. “Le tecnologie digitali in ceramica hanno rappresentato un significativo avanzamento tecnologico ed hanno garantito anche una notevole riduzione dell’impatto ambientale, riducendo i prelievi idrici e la produzione di rifiuti” ricorda Roberto Fabbri, aggiungendo che “nei casi in cui, in specifiche situazioni locali, sono state segnalate emissioni odorigene da impianti ceramici le analisi e gli studi compiuti dalle autorità scientifiche competenti hanno dimostrato l’assenza di correlazioni tra le emissioni odorigene e  rischio per la salute o sintomi lamentati”. Ciò rassicura sulle eventuali preoccupazioni in tema sanitario e, al contempo, evidenzia la necessità di continuare a monitorare attentamente le attività, perseguendo costantemente miglioramenti sui temi ambientali e di sicurezza.

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