«Abbiamo bisogno di misure urgenti per sostenere il comparto moda, una delle eccellenze del nostro Paese e che in questo particolare momento storico sta andando incontro a diverse difficoltà che stanno minando un settore strategico per il Made in Italy e per tutta l’Italia». CNA Federmoda e Lapam Confartigianato Moda scrivono al Governo per chiedere misure urgenti per il settore moda per porre all’attenzione di Palazzo Chigi la difficoltà che sta attraversando il sistema moda italiano.

Le due associazioni di categoria evidenziano come si sia di fronte alla necessità di un Piano straordinario di supporto alle imprese del sistema moda italiano che preveda l’attivazione di strumenti immediati quali moratoria su finanziamenti garantiti ottenuti dalle imprese del settore a partire dal 2020, estensione straordinaria della possibilità di ricorrere alla cassa integrazione e definizione di ammortizzatori sociali ad hoc per le imprese artigiane e PMI del settore, contributo a copertura totale per un primo modulo espositivo per la partecipazione a manifestazioni in Italia e all’estero con qualifica di fiera internazionale a favore delle imprese artigiane e PMI del settore moda almeno per tutto l’anno 2024 e per tutto il 2025. E poi ancora azioni che definiscano una misura che agevoli l’inserimento nel settore di nuova tecnologia e strumenti digitali e di supporto alle filiere presenti nei distretti moda, oltre che di comunicazione verso le giovani generazioni per stimolare l’acquisto di prodotti Made in Italy.

«Gli ultimi anni hanno sottoposto il settore a rilevanti sfide che hanno creato le condizioni per infrangere una struttura consolidata quale quella delle filiere afferenti al sistema moda nazionale – concludono Roberto Guaitoli, presidente Lapam Confartigianato Moda e Gloria Treviasani, Presidente di Federmoda CNA –. Il periodo pandemico prima e gli scenari bellici poi hanno portato sostanziali cambiamenti, gravando sulla spesa delle imprese e anche dei consumatori finali. Ora abbiamo necessità di misure urgenti per un settore che, inoltre, è chiamato ad affrontare nuove sfide legate alle misure europee e nazionali inerenti tematiche complesse quali la Strategia tessile europea, l’ecodesign, la raccolta differenziate e altro ancora».

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