Le cooperative di Legacoop Emilia Ovest si sono ritrovate in occasione dell’assemblea, tenutasi mercoledì 14 febbraio, al Centro Internazionale Malaguzzi. L’organizzazione rappresenta 300 cooperative tra le province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza. Le associate di questa area sviluppano complessivamente un valore della produzione consolidato di 6,6 miliardi di euro dando occupazione a 56mila persone. I soci sono 105mila, a cui si aggiungono i 280mila soci nell’area Emilia Ovest della cooperazione di consumo.

L’assemblea rientra nel percorso delle tappe territoriali, accomunate dal titolo “Immagina. Costruiamo il futuro della cooperazione”, che culmineranno in aprile nella conferenza programmatica di Legacoop Nazionale.

L’evento si è aperto con la relazione del presidente Edwin Ferrari che ha focalizzato il suo intervento sui temi cruciali, rispetto ai quali la cooperazione gioca un ruolo determinante: welfare e comunità. “Il progressivo invecchiamento della popolazione e la caduta della crisi delle entrate previdenziali dello stato”, dichiara Ferrari “portano a una crescente risposta di welfare privato perché quello pubblico non riesce nel tempo a mantenere i livelli quantitativi e qualitativi della propria offerta. La forma cooperativa è per definizione costituzionale, ruolo storico e forma societaria, la risorsa più idonea ad affiancare il pubblico, in modo equo, sostenibile e competente. Con più fondi, riconoscendole un maggiore ruolo progettuale, la cooperazione può contribuire a rendere sufficiente l’impegno pubblico per rispondere alle richieste di welfare che ci attendono”.

“Ma la cooperazione non è solo una risorsa nel fornire risposta sul fronte dei servizi e della cura delle persone” ha aggiunto “svolge una funzione storica nella composizione della popolazione attiva della società. Dobbiamo essere più incisivi nel valorizzare il ruolo della forma cooperativa come opportunità di lavoro, e anche del fare impresa. Oltre ad affermare l’insieme valoriale, la distintività cooperativa, la scelta di responsabilità che sta alla base del divenire soci e cooperatori, dobbiamo promuovere le possibilità di gratificazione professionale e imprenditoriale che offrono le nostre imprese”.

All’intervento del presidente Ferrari, è seguita la relazione del professor Enrico Giovannini su “L’Italia di fronte alle sfide di uno sviluppo equo e sostenibile”. Di grande rilievo il contributo del professor Romano Prodi che ha portato una riflessione sul “Ruolo delle imprese negli scenari internazionali” e ha sottolineato il valore del movimento cooperativo come collante sociale, in grado di far fronte alle derive delle diseguaglianze, di rappresentare un modello esemplare.

Hanno poi preso la parola ai presidenti delle cooperative per offrire spunti di confronto su aspetti chiave del contributo della cooperazione nei vari settori e ambiti economici e sociali, evidenziando criticità e opportunità di sviluppo.

Ha chiuso i lavori Simone Gamberini, presidente Legacoop Nazionale che ha presentato il programma e gli obiettivi dell’associazione: “Il nostro obiettivo è far crescere il movimento cooperativo, riscrivere un nuovo Patto associativo che ridia vita alla dimensione valoriale. Cambiare passo con progetti concreti da costruire insieme a settori e territori. Mettiamo al centro l’agenda cooperativa ricostruendo relazioni con le altre organizzazioni. Occorre rafforzare l’autorevolezza nella rappresentanza verso istituzioni italiane ed europee. L’Europa deve essere il campo da gioco, dove assumere una leadership nei processi che tutelano gli interessi della cooperazione”.

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