Perché una nuova Casa della Comunità a Pavullo e come si integrerà nella rete dei servizi di cura territoriali? La futura struttura è stata al centro ieri sera, mercoledì 7 febbraio, di una partecipata assemblea pubblica presso la sala del Consiglio dell’Unione dei Comuni di Pavullo. L’incontro in inserisce nell’ambito dell’appuntamento ‘Nuovi servizi per nuovi bisogni’, il format ideato dall’Azienda USL di Modena in collaborazione con i Comuni per presentare ai cittadini le principali novità in merito a percorsi e servizi di carattere sanitario attivati sul territorio.

La serata ha voluto rappresentare una risposta anche alle richieste dei cittadini arrivate negli ultimi mesi, desiderosi di comprendere meglio l’intervento e le sue finalità.

All’appuntamento hanno partecipato il sindaco di Pavullo, Davide Venturelli; il Direttore del Distretto sanitario di Pavullo, Massimo Brunetti; la Direttrice del Dipartimento Aziendale Cure Primarie dell’Ausl di Modena, Anna Franzelli; la Responsabile della Casa della Comunità di Pavullo, Michela Camatti, responsabile delle Case della Comunità del Frignano e Dante Cintori, medico di medicina generale.

Nei vari interventi sono stati chiariti ed esplicitati gli obiettivi del progetto, non solo in merito ai nuovo servizi per il territorio ma anche al rispetto degli spazi verdi nell’area circostante e alle tempistiche di realizzazione. La Casa della Comunità avrà una valenza fortemente innovativa perché si integrerà con la struttura prevista di fianco alla nuova costruzione (la cosiddetta ex chiesina), che consentirà di avere uno spazio polifunzionale a disposizione della comunità per la realizzazione di progetti partecipati delle diverse fasce di età.

Durante la serata è stato sottolineato che il percorso sta procedendo secondo la tempistica definita dal PNRR. Si è ribadito che tutte le parti della nuova Casa della Comunità saranno realizzate, con progressiva attivazione dei servizi secondo la pianificazione condivisa anche a livello locale sulla base di priorità individuate per ciascun territorio. Gli edifici funzioneranno, gli impianti saranno tutti completati e gli spazi saranno funzionalmente adeguati alle attività previste.

La maggior parte dei servizi ambulatoriali e assistenziali aperti ai cittadini si svilupperà al piano terra nella parte che verrà completata già nella prima fase. Nello stralcio iniziale del progetto, infatti, resterà al grezzo solo una porzione interna al secondo piano, ritenuta di ‘priorità secondaria’.

Tra le attività previste nella nuova Casa della Comunità ci sono i servizi rivolti alla cronicità con la messa a disposizione di spazi e tecnologie per la medicina generale quali ad esempio ecografi, ECG e spirometri; la continuità assistenziale (guardia medica); l’infermieristica di comunità; l’assistenza infermieristica domiciliare; le cure palliative territoriali; la psicologia di comunità; lo spazio giovani; lo sportello per i caregiver e lo sportello sociale.

“L’incontro è stata un’ottima occasione per chiarire la destinazione del nuovo edificio e per rassicurare i cittadini sul mantenimento del parco, che non viene smantellato, ma anzi rinnovato a riqualificato, insieme alla struttura della ex chiesina che sarà a sua volta oggetto di un intervento di recupero – dichiara il sindaco di Pavullo, Davide Venturelli -. A disposizione di bambini e sportivi ci saranno i due campetti ripavimentati e nuove installazioni di giochi, mentre lungo via Coppi è prevista la realizzazione di una nuova stecca di parcheggi e una piccola rotonda di rientro per consentire la svolta senza accedere ad aree private. L’obiettivo complessivo è quello di creare un ambiente a misura per tutti i cittadini e che garantisca una fattiva collaborazione con i servizi che troveranno spazio dentro la Casa della Comunità”.

“Le Case della Comunità rappresentano un elemento importante della rete assistenziale che si integra con tutto il resto dei servizi – afferma Massimo Brunetti, Direttore del Distretto sanitario di Pavullo -. Al centro di esse c’è un modello di integrazione dei diversi professionisti sempre più forte in cui l’elemento centrale è la presa in carico dei bisogni assistenziali. Siamo inoltre soddisfatti che la struttura impatterà solo sul 5% dell’area verde circostante: per noi il tema ambientale è un grande valore da rispettare”.

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