I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bologna e del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Imola, hanno identificato i presunti autori del furto aggravato in concorso all’armeria “Giancarlo Topi”. Il furto fu perpetrato la notte del 19 settembre 2023, quando una banda di criminali entrò nell’armeria rubando una cinquantina di armi comuni da sparo.

Le indagini avviate dai Carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Bologna, hanno consentito di risalire all’identità dei presunti autori in “trasferta”: tre uomini e due donne di età compresa tra i 21 e i 48 anni, residenti in Provincia di Lucca. All’epoca dei fatti, i Carabinieri, analizzando la scena del crimine, avevano scoperto che il giorno prima, due donne e un uomo, arrivati in zona con una Mini Countryman a noleggio, erano entrati nell’armeria per acquistare degli oggetti di poco valore e nella circostanza avevano preso le chiavi dei locali per farne una copia nella vicina ferramenta. Per non destare sospetti al personale dell’armeria che non si era accorto di nulla, i tre soggetti erano tornati qualche minuto dopo con la scusa di fare altri acquisti e senza farsi notare avevano rimesso le chiavi al loro posto.

In merito alla notte del furto, invece, i Carabinieri hanno scoperto che i soggetti erano partiti da Viareggio intorno alle ore 21:00 con una Fiat 500 a noleggio, erano usciti al casello autostradale A14 di Imola poco prima della mezzanotte, avevano perpetrato il furto ed erano tornati indietro. Qualche giorno dopo, la stessa Mini Countryman notata a Imola, era stata fermata a Viareggio durante un posto di controllo alla circolazione stradale e nella circostanza erano stati identificati la conducente (la 48enne indagata) e i due passeggeri, tra cui il figlio (il 28enne indagato). Grazie a questo dettaglio, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bologna e del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Imola sono riusciti a ricostruire il piano criminale della banda, risalendo all’identità dei presunti responsabili che si erano distribuiti i compiti per preparare l’assalto notturno: la 48enne, il figlio 28enne e un’altra ragazza 27enne, per aver clonato le chiavi di accesso ai locali dell’armeria, durante il sopralluogo diurno del 18 settembre 2023; sempre il 28enne e altri due complici, un 21enne e un 23enne per aver perpetrato il colpo finale, trasportando le armi in una destinazione ignota.

Un altro dettaglio di particolare importanza investigativa è stato trovato dai Carabinieri durante un’estenuante ricerca in collaborazione con i Carabinieri del RIS di Parma: un’impronta digitale rilevata sul biglietto autostradale che il conducente della Fiat 500 aveva restituito al casello A14 di Imola durante il pagamento del pedaggio. Setacciando centinaia di biglietti, i Carabinieri sono riusciti a ritrovare quello che stavano cercando che conteneva un’impronta digitale di uno dei cinque indagati: il 23enne.

Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna ha emesso, nei confronti del 23enne, del 28enne e della madre di quest’ultimo, la 48enne, la misura cautelare personale della custodia in carcere, mentre nei confronti degli altri due soggetti, il 21enne e la 27enne, la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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