“Si è imboccato un percorso positivo per salvaguardare l’occupazione e assicurare un futuro industriale allo stabilimento Marelli di Crevalcore, nel bolognese. Siamo fiduciosi che si siano create condizioni serie per arrivare entro la fine di febbraio alla soluzione definitiva della crisi. Come fatto fin dall’inizio della vertenza, la Regione Emilia-Romagna continuerà a seguire da vicino l’evolversi della situazione pronta a mettere in campo tutti gli strumenti che ha a propria disposizione”.

Così l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, intervenendo oggi pomeriggio a Roma durante l’incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy con i vertici della Marelli, le istituzioni locali e le organizzazioni sindacali, dove sono stati comunicati i nomi delle due aziende interessate all’acquisizione e a investire sullo stabilimento di Crevalcore: la piemontese Tecnomeccanica Spa (con sedi a Novara e Moncalieri) e Niche Fusina (multinazionale parte del gruppo americano Dada con stabilimenti alle porte di Venezia, in Gran Bretagna e Francia). Aziende che hanno presentato offerte, per ora, non vincolanti.

“Con la presentazione dei due investitori interessati e dei loro piani industriali– ha detto Colla- entriamo nella fase di elaborazione finale per il passaggio di proprietà dell’azienda. Si conferma così quanto già valutato dopo gli incontri riservati avvenuti in precedenza sia con me che con il sottosegretario Bergamotto: stiamo parlando di due realtà che operano nell’ambito della lavorazione dell’alluminio, due imprese che hanno reputazione, storia ma soprattutto un progetto manifatturiero industriale reale”.

Il percorso che da oggi prende il via è stato condiviso da tutte le Istituzioni (Ministero, Regione, Comune di Crevalcore e Città metropolitana di Bologna), organizzazioni sindacali e azienda Marelli.
“Entro la fine di gennaio, così come ci è stato comunicato, sarà ufficializzato– aggiunge Colla- anche l’impegno formale all’acquisizione, comprensivo dunque del perimetro e delle modalità di intervento nonché delle assunzioni dei lavoratori. Da qual momento si avvierà un confronto anche in sede sindacale per valutare la congruità e la coerenza dei due progetti, e arrivare quindi a creare le condizioni per definire un accordo. Contestualmente verrà definito con Marelli un ulteriore accordo per individuare una soluzione per tutti i lavoratori”.

Oggi, oltre alla Regione Emilia-Romagna, con l’assessore Colla, erano presenti alla riunione la sottosegretaria Fausta Bergamotto, il rappresentante della Città Metropolitana di Bologna, Sergio Lo Giudice, il sindaco di Crevalcore, Marco Martelli, i rappresentanti dell’azienda Marelli, Confindustria Emilia Centro nonché i sindacati Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil nazionali, regionali e di Bologna, Ugl, Aqcf-R e i rappresentanti dei lavoratori.
La prossima riunione è stata fissata per il 15 febbraio prossimo.

La crisi arriva a cinque anni dal passaggio da Stellantis alla giapponese Calsonic Kansei, controllata dal fondo americano Kkr, avvenuto nel 2018. Il sito, con 228 dipendenti, è oggi impegnato nella produzione di collettori di aspirazione aria e di pressofusi di alluminio, entrambi componenti essenziali per motori.

Così Sergio Lo Giudice, Capo di Gabinetto del Sindaco metropolitano e delegato al Lavoro, alla luce degli aggiornamenti sulla vertenza Marelli emersi oggi pomeriggio a Roma durante la riunione del Tavolo presso il Mimit: “Oggi pomeriggio ci sono state illustrate le ipotesi di acquisizione della Marelli, presentate da due grandi imprese che operano a livello nazionale e internazionale. Due offerte molto serie, che andranno meglio valutate nell’incontro con le aziende stesse, previsto per metà febbraio. Ho chiesto ai rappresentanti della Marelli, a cui spetterà la decisione finale sull’impresa a cui cedere il ramo d’azienda, che il mantenimento dei posti di lavoro, assieme alla solidità del piano industriale, possa avere un peso determinante nella scelta. Da settembre a oggi si è svolto un percorso virtuoso, grazie all’impegno comune di organizzazioni sindacali, istituzioni e azienda. Occorre che questo percorso si concluda senza che nessuno venga lasciato indietro”.

 

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