Dal 20 giugno era sottoposto alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento perché per anni, agendo in frequente stato di ubriachezza, in diverse occasioni e in maniera reiterata, aveva offeso, minacciato di morte e usato violenza fisica nei confronti della moglie, non risparmiandole tali maltrattamenti anche alla presenza dei figli. Vessazioni fisiche e psicologiche quelle subite dalla donna a seguito delle quali, al termine delle indagini, i carabinieri in forza alla Stazione di Castelnovo né Monti, a cui la vittima, terrorizzata, si era rivolta, denunciarono alla Procura di Reggio Emilia un cinquantasettenne abitante in un comune dell’Appennino reggiano.

La Procura della Repubblica, condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri della stazione di Castelnovo né Monti, aveva richiesto e ottenuto dal GIP l’applicazione nei confronti dell’uomo della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, con l’applicazione del divieto di avvicinamento alla vittima, prescrivendogli di non avvicinarsi all’abitazione della donna e ai luoghi dalla medesima frequentati, mantenendo una distanza di 1000 metri e di non comunicare con qualsiasi mezzo e in qualsiasi modo con la persona offesa. Dopo mesi di calma apparente, nei giorni scorsi e in più occasioni, ha violato la misura cautelare imposta, avvicinandosi alla donna, minacciandola di morte, ed inviando plurimi messaggi alla figlia con insistenti richieste di contatti con la madre, ammettendo di non avere alcun interesse al rispetto delle regole a lui imposte.

Alla luce dei fatti, avendo violato le prescrizioni alla quale era sottoposto, l’uomo è stato arrestato. Il GIP ha infatti disposto nei confronti del 57enne la sostituzione dell’attuale misura del divieto di avvicinamento con l’applicazione della misura degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico. Ieri mattina i carabinieri hanno dato esecuzione al provvedimento, arrestando l’uomo che al termine delle formalità di rito è stato condotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.

Il procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguirà per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.

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