Promuovere un tavolo di confronto tra gli enti coinvolti per rivedere il progetto della Bretella autostradale Campogalliano-Sassuolo, soprattutto alla luce degli attuali parametri di sostenibilità e utilità pubblica.

È la richiesta principale che il Consiglio comunale di Modena rivolge all’Amministrazione, approvando l’ordine del giorno sull’infrastruttura proposto da Europa verde – Verdi, Sinistra per Modena e Movimento 5 stelle nella seduta di giovedì 16 novembre. La mozione è stata approvata con il voto a favore anche di Partito democratico e Modena Civica e quello contrario di Lega Modena e Fratelli d’Italia. Il documento, presentato in aula dalla consigliera di Europa verde – Verdi Paola Aime, chiede in particolare di valutare proposte coerenti con politiche e strategie di mobilità su ferro di merci e persone, al servizio dell’economia locale e della qualità ambientale, come sottolineato anche nelle diverse lettere che negli ultimi anni il sindaco Muzzarelli ha inviato al Governo, in cui si mette l’accento sulle ricadute negative che il tracciato dell’opera e la presenza dei caselli avrebbero sullo scalo merci di Marzaglia e più in generale sul territorio modenese.
Illustrando l’ordine del giorno, Aime ha spiegato che la Bretella “riflette un contesto produttivo e infrastrutturale molto diverso da quello attuale, generando traffico su gomma, e quindi emissioni inquinanti e anche cementificazione di circa 600mila metri quadrati di suolo agricolo”. Il collegamento autostradale, già pensato nel 1985, è stato progettato preliminarmente nel 2003, per poi essere approvato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel 2019; anche se i lavori, specifica la mozione, non sono mai partiti a causa della riduzione dei traffici causata dal Covid.
La consigliera ha quindi ricordato che “da trent’anni i dubbi e le richieste di approfondimento dei soggetti interessati riguardano, soprattutto, le nuove strategie internazionali sulla mobilità delle persone e delle merci, che esortano sempre più a investire nel trasporto ferroviario, al fine di ridurre drasticamente le emissioni nocive rispetto al trasporto su gomma”. Aime ha puntualizzato, inoltre, che su un piano strategico il tracciato attualmente previsto non consente un adeguato collegamento dello scalo merci di Marzaglia con le diverse infrastrutture del territorio, non concorre a sottrarre traffico alla via Emilia, e contiene elementi (come i caselli) tecnicamente incongrui con gli obiettivi di sostenibilità dei trasporti e beneficio al territorio.
“Il mancato proseguimento dell’iter giuridico e le incertezze sulla realizzazione dell’opera – ha affermato – possono essere quindi un’opportunità per valutare nuove proposte del territorio modenese, pensando a nuove ipotesi infrastrutturali in grado di salvaguardare sia l’ambiente che lo scambio di merci con l’Europa, da perseguire, appunto, principalmente con il trasporto ferroviario”. L’ordine del giorno chiede dunque all’Amministrazione comunale di promuovere un tavolo di confronto con tutti i soggetti coinvolti (Governo, Regione Emilia-Romagna, Province, Comuni, Autobrennero, AutoCs, Autostrade per l’Italia e Rete ferroviaria italiana) per discutere nuove proposte secondo parametri di sostenibilità, utilità pubblica e tutela del territorio e dei cittadini. In particolare, la mozione domanda di inserire nell’elenco delle infrastrutture strategiche per il territorio gli interventi che favoriscano la mobilità su ferro di merci e persone, al fine di realizzare un progetto coordinato che sappia coniugare mobilità sostenibile e competitività all’interno di un bacino altamente produttivo e vocato all’export come quello modenese.

IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

“La Bretella Campogalliano-Sassuolo, così come è stata pensata, è un’opera che nascerebbe già superata, perché il progetto esecutivo è basato sul progetto definitivo che risale a vent’anni fa, quando peraltro ancora non c’era la Modena-Sassuolo di cui verrebbe ricalcato il percorso. È necessario ripensarla”. Lo ha affermato l’assessora all’Ambiente Alessandra Filippi intervenendo, nella seduta di giovedì 16 novembre, nel dibattito che ha preceduto l’approvazione della mozione, incentrata proprio sull’opera, presentata da Europa verde – Verdi, Sinistra per Modena e Movimento 5 stelle. Proprio con l’obiettivo di invitare a una riflessione sull’opera, condividendo le valutazioni col territorio, negli ultimi anni l’Amministrazione comunale ha sollecitato più volte il Governo. Alla fine del 2022, per esempio, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha inviato una lettera al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini per ribadire la posizione sul collegamento autostradale in cui, sottolineando che “si tratta di un’opera da realizzare”, si fa appunto presente che il progetto sarebbe da ripensare e modificare “perché i caselli e il tracciato interferiscono negativamente con lo scalo merci di Marzaglia e non consentono uno sviluppo forte e sostenibile sul fronte della logistica treno-gomma”. Invece, per agevolare il trasporto delle merci, ha continuato in aula l’assessora, “servono investimenti sull’infrastruttura ferroviaria territoriale, con l’obiettivo di favorire economie di scala rispetto ai costi del trasporto e ai costi ambientali evitati”. Insomma la Bretella, nell’attuale progetto, “costituirebbe uno spreco di denaro pubblico anche per il mantenimento che si renderebbe necessario”, ha concluso Filippi.

Aprendo il dibattito per il Movimento 5 stelle, Barbara Moretti ha affermato che il progetto della Bretella “è datato: questa infrastruttura sarebbe dannosa, perché impatterebbe il suolo, colpendo aree fragili”. Occorrono quindi “soluzioni alternative, sostenibili per l’economia e per l’ambiente. Ragionando su un’area vasta e focalizzandoci sulla mobilità ferroviaria”. La Bretella non solo sarebbe “dannosa, costosa e obsoleta”, ma secondo Giovanni Silingardi il progetto è anche “insostenibile e non porterebbe vantaggi al territorio: siamo contrari alla realizzazione. Viceversa, siamo a favore di un modello alternativo e moderno di sviluppo della rete, utilizzando le risorse pubbliche per potenziare il trasporto ferroviario, per esempio connettendo le linee Modena-Sassuolo e Reggio Emilia-Sassuolo, e realizzando una linea Sassuolo-Vignola per collegare la Pedemontana”. Enrica Manenti ha aggiunto che la Bretella “non solo avrebbe un costo economico ingente anche per le finanze pubbliche”, ma che la realizzazione dell’infrastruttura avrebbe anche ricadute economiche negative sul territorio “le cui potenzialità dal punto di vista ecosistemico verrebbero limitate. I 60 ettari interessati dall’opera, infatti, genererebbero una perdita potenziale economica di oltre 5 milioni di euro all’anno”.

Per Sinistra per Modena, Vincenzo Walter Stella ha detto che “il potenziamento della rete su ferro attraverso il collegamento tra Marzaglia e Dinazzano, il completamento della Pedemontana e l’adeguamento e messa in sicurezza della superstrada Modena-Sassuolo sono, messe tutte insieme, la soluzione migliore e più ambientalmente sostenibile per offrire uno sbocco per le produzioni del Distretto ceramico, come pure per la mobilità ordinaria delle persone”. Il mancato avvio dei lavori sulla Bretella “costituisce un’opportunità – ha affermato Camilla Scarpa – per cogliere le istanze del Modenese e riflettere su ciò che serve davvero a Modena; le proposte del comitato ‘No Bretella-Sì Mobilità sostenibile’ offrono, a questo proposito, un’alternativa sostenibile ed efficace all’infrastruttura”. Questi spunti si concentrano, infatti, “su una maggiore tutela dell’ambiente e sulla crescita sociale ed economica del territorio”.

Per Lega Modena, Stefano Prampolini, dopo aver ricordato che le “imprese rappresentano una grande ricchezza del territorio, in tutti i sensi”, ha espresso perplessità su una logistica legata esclusivamente alla rete ferroviaria “a cui comunque le aziende dovrebbero arrivare dopo un tratto di trasporto su gomma”. Il progetto della Bretella “porterebbe a un rifacimento dello snodo autostradale dell’uscita di Modena nord in raccordo con l’Autobrennero”, ha detto, riconoscendo la centralità del trasporto intermodale con lo scalo di Marzaglia. Intervenendo sulle conseguenze che la realizzazione della Bretella avrebbe sullo scalo merci di Marzaglia, Giovanni Bertoldi ha fatto presente che la questione è all’attenzione del Governo. “Alcuni mesi fa ne ho parlato col ministro Salvini – ha dichiarato – e mi ha assicurato che avrebbe riferito alla struttura tecnica. Resta il limite legato al fatto che il progetto è già in fase esecutiva”.

Per il Pd, Stefano Manicardi ha invitato “a investire sulla logistica del ferro, in linea con le strategie europee, e la collocazione dello scalo merci a Marzaglia va in questa direzione”. La Bretella è “un’opera datata”, ha ribadito, sulla quale “auspico che il Governo apra un confronto col territorio. Occorre evitare i caselli sull’intero tratto, salvaguardare lo scalo dalle limitazioni sull’espansione che l’opera porrebbe e mitigare l’impatto ambientale e sociale che l’infrastruttura avrebbe sul territorio”. Questo progetto “non fa gli interessi di Modena – ha sottolineato Antonio Carpentieri – e il rischio che l’opera venga poi sottoutilizzata è elevato, come anche le lettere del sindaco Muzzarelli all’Esecutivo hanno ricordato più volte”. Nell’ottica di un’integrazione gomma-ferro, dunque, “il progetto deve essere rivisto, pure per renderlo più sostenibile e utile per il territorio”. Per Diego Lenzini la Bretella “nasce da un’esigenza” a cui va data, comunque, una risposta. Serve, perciò, riflettere sulle alternative e strategie “che renderebbero l’infrastruttura non più necessaria – ha sostenuto –  ragionando in termini di area vasta e includendo in maniera integrata la dogana di Campogalliano, lo scalo merci di Marzaglia e lo snodo ferroviario di Sassuolo”. Una soluzione, per esempio, potrebbe essere “un polo logistico per le imprese del Distretto ceramico collegato alla rete ferroviaria di Modena”.

Il voto su questa mozione, ha sottolineato Paola Aime (Europa verde – Verdi), si collega alle scelte del Piano urbanistico generale (Pug) “di orientare le nuove edificazioni esclusivamente all’interno del perimetro della città edificata”. Entrambi sono elementi “che si collocano nell’ambito delle nuove strategie indispensabili per lo sviluppo di Modena, verso un cambio di passo necessario da fare, con l’obiettivo di affrontare insieme nuovi paradigmi sociali e ambientali”.

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