Angeli, Vagnini, Dellacasa, Guidotti, Casolari, Ferroni

Il Lions Club Modena Host ha donato 3 tiralatte e un bilirubinometro del valore complessivo di 9.000 euro alla Neonatologia del Policlinico, diretta dal prof. Alberto Berardi. La donazione è stata presentata il 12 Ottobre scorso durante la cerimonia Charter Night alla quale erano presenti la Presidente del Lions Benedetta Angeli, il Direttore Generale dell’AOU di Modena, Claudio Vagnini e in rappresentanza del prof. Berardi – fuori Modena per un impegno scientifico – Elisa Della Casa e Isotta Guidotti della Neonatologia del Policlinico. Con loro, anche Loretta Casolari, Direttore SC Sorveglianza Sanitaria e promozione della salute dei lavoratori dell’AOU di Modena e Cerimoniera del Club, Giorgio Ferroni Governatore Distretto Lions 108Tb.

“La Neonatologia del Policlinico ha una lunga tradizione e oggi costituisce un’eccellenza a livello non solo provinciale. Per noi è stato quindi naturale sostenere il lavoro di tutto il personale col nostro service.” – Ha commentato la Presidente del Lions Benedetta Angeli.

“Ringrazio il Lions Club Modena Host per la grande sensibilità dimostrata verso un reparto di grande importanza del nostro Policlinico, centro hub per il parto difficile di tutta la Provincia. La Neonatologia in questi anni ha ottenuto grandissimi risultati, ma per mantenere il grande livello tecnologico necessario ai nostri neonati l’aiuto della cittadinanza è fondamentale.” Ha ringraziato il Direttore Generale Claudio Vagnini.

Desidero ringraziare il Lions Club Modena Host per il sostegno alla Neonatologia – ha commentato il prof. Alberto Berardiche grazie alla sensibilità dimostrata ci permetterà di migliorare la nostra qualità dell’assistenza, ridurre le procedure dolorose e rispettare l’unione del piccolo con la propria madre, obiettivi primari della Neonatologia di Modena. Il tiralatte, infatti, serve all’estrazione del latte materno, che è fondamentale per i prematuri. Il bilirubinometro consente di monitorare la bilirubina in modo non-invasivo.”

Nell’ultimo decennio la Struttura di Neonatologia ha notevolmente potenziato la sua attività, accogliendo circa 50 neonati pretermine di basso o bassissimo peso alla nascita (rispettivamente 1500 e 1000 grammi, circa 50 all’anno), neonati con patologia neurologica metabolica o cardio-respiratoria grave, lattanti in condizioni gravi che necessitano di cure intensive.  Accanto alla patologia respiratoria e cardiocircolatoria la Neonatologia è centro di riferimento per la prevenzione della patologia infettiva batterica, coordinando una rete infettiva sul territorio nazionale, progetti nazionali per ridurre l’uso di antibiotici non necessari, e progetti internazionali per creare un vaccino contro Streptococco B, primo patogeno dell’età neonatale.  Modena è da anni centro di riferimento per la diagnosi e terapia delle convulsioni neonatali di varia origine e per interventi di chirurgia neonatale, operati dall’équipe di chirurgia pediatrica. Ai neonati a rischio di sequele neurologiche viene assicurato un follow-up elettroencefalografico e psicomotorio fino a 2 anni. Sono inoltre attivi gli ambulatori di ecografia cerebrale e cardiaca e un servizio di sorveglianza e di monitoraggio nei neonati a rischio di sindrome della morte improvvisa (SIDS). Sono state sviluppate, inoltre, specifiche competenze specialistiche di tipo genetico e dismorfologico.

Dal 2016 è inoltre attivo un Servizio di Trasporto di Emergenza Neonatale (STEN) che si occupa del trasferimento del neonato in condizioni critiche dal punto nascita periferico provinciale al reparto di Neonatologia. Tale servizio si avvale di ambulanze di Modena Soccorso dedicate ed è effettuato dall’equipe medico-infermieristica del reparto.

Il ricovero in Neonatologia – aggiunge il prof. Berardipuò comportare la brusca interruzione del rapporto coi genitori, in particolare con la madre. Per riavvicinare il più possibile il bambino alla sua famiglia e creare, o ricreare, il legame che li unisce, da anni il nostro Reparto ha adottato una politica di “non separazione”: ciò comporta in primis l’apertura del reparto 24 ore su 24, per consentire ai genitori di stare il più possibile col loro bambino, e la possibilità di usufruire di 2 stanze, collocate fuori dal reparto”. La politica di non separazione si fonda sul metodo NIDCAP (Neonatal Individualized Developmental Care Assessment Program), che prevede cure mirate al benessere del neonato e della sua famiglia, di cui la Neonatologia di Modena è stato il primo centro formatore in Italia. I genitori sono protagonisti nel percorso di cura del proprio figlio: il loro ruolo è integrato, imprescindibile e irrinunciabile. La vicinanza del bambino alla sua famiglia riduce in entrambi lo stress, la paura, il dolore e il senso di solitudine, e nei genitori il senso di inadeguatezza e la preoccupazione, riconsegnando loro il loro ruolo di genitori, che viene così rinforzato”.

La promozione dell’allattamento materno è un altro aspetto importante della politica di non separazione, volta a unire la diade madre-bambino. Il latte materno è importante non solo come nutrimento ma anche perché contiene sostanze biologicamente attive capaci di regolare la crescita batterica intestinale, potenziare il sistema immunitario e la maturazione delle barriere mucose. Tali proprietà sono ancor più rilevanti nel pretermine che è particolarmente vulnerabile. Nel prematuro il latte materno é l’alimento più digeribile, favorisce lo sviluppo di tutti gli organi, cervello incluso, e lo protegge in maniera dose-dipendente da infezioni, problemi intestinali, oculari e polmonari. Per questo nel nostro Reparto è presente una Banca del latte umano donato e una stanza per l’allattamento, dove le mamme possono usufruire del tiralatte durante la permanenza in reparto.

La vicinanza tra madre e bambino e la suzione costituiscono il più forte stimolo alla produzione di latte materno attraverso la secrezione dell’ormone regolatorio ossitocina. A causa del ruolo nutritivo e protettivo del latte materno e per avvicinare quotidianamente la diade madre-neonato è perciò fondamentale avere a disposizione, vicino all’incubatrice del proprio bambino il tiralatte, che consente alle mamme di estrarre il latte rimanendo fisicamente vicine al proprio piccolo, anche durante la Kangaroo Mother Care. Ciò costituisce uno dei modi più potenti per prendersi cura del proprio figlio, nutrendolo, contribuendo a proteggerlo, e costruendo un legame affettivo indissolubile.

La care del neonato e della sua famiglia non può prescindere dalla riduzione dello stress e del dolore. Anche il neonato a termine sano che non sperimenta la separazione dalla madre durante la degenza, viene sottoposto a visite ed esami di screening per evidenziare eventuali patologie che richiedano un intervento tempestivo. L’ittero neonatale è una delle condizioni che più frequentemente si possono verificare nei primi giorni di vita. Pur essendo nella maggior parte dei casi un problema benigno e transitorio, talvolta richiede un trattamento specifico (fototerapia) per evitare che l’eccessivo accumulo di bilirubina possa avere un effetto tossico. Il neonato pertanto deve controllare la bilirubina nei primi giorni di vita tramite prelievo di sangue venoso o capillare. I progressi tecnologici nell’ambito biomedico hanno consentito di creare uno strumento rapido, portatile, preciso e di facile utilizzo (bilirubinometro transcutaneo). Esso misura in modo indolore la bilirubina cutanea (proporzionale alla sua concentrazione nel sangue) calcolando l’entità della luce da essa assorbita.  Riduce perciò lo stress del neonato e della madre, non disturbando il sonno o la poppata. Esso identifica con precisione l’ittero anche nei bambini prematuri, riducendo le riammissioni in ospedale e la durata della degenza. Consente perciò di seguire i piccoli che necessitano di particolari attenzioni e di rispettare i protocolli ospedalieri di gestione dell’ittero.

 

 

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