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Giovedì 2 novembre, alle 9, nella chiesa del cimitero monumentale di San Cataldo a Modena si celebra la messa a suffragio dei defunti e dei caduti di tutte le guerre. Alla cerimonia partecipano il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, il generale di divisione comandante dell’Accademia militare Davide Scalabrin e le autorità civili e militari.

Sabato 4 novembre, alle 9, al monumento dei Caduti di viale Rimembranze, in occasione della Festa dell’unità nazionale e della Giornata delle forze armate, invece, è in programma la cerimonia dell’alzabandiera e la deposizione di una corona di alloro (ammaina bandiera alle 16.30).
A seguire, alle 9.20 nella sede della prefettura di viale Martiri della Libertà 34 è prevista la deposizione di una corona alla lapide di Ferdinando Ruffini, sottoprefetto del Frignano che durante la Prima Guerra mondiale rifiutò l’esonero per arruolarsi, come capitano dei bersaglieri, cadendo in combattimento a San Michele del Carso il 6 novembre 1915.
Alle 9.45, sempre alla presenza delle autorità, una corona viene deposta al Sacrario della Ghirlandina per ricordare i caduti nella Resistenza.
Nel manifesto promosso dalle istituzioni modenesi insieme alle associazioni combattentistiche d’arma e partigiane, il cui testo è stato definito prima dell’avvio del conflitto in Israele, si esprime “la più severa condanna della guerra scatenata dalla Russia per occupare l’Ucraina che la vede costretta a combattere per mantenere il diritto di essere un Paese libero, sovrano e autodeterminato”.
I Combattenti, i decorati al Valor militare, i familiari dei caduti e dispersi in guerra, i mutilati e invalidi e le vittime civili di guerra, i protagonisti della guerra di Liberazione e della Resistenza, i reduci dalla deportazione, dall’internamento e dalla prigionia, inoltre, nel manifesto sottolineano di rivivere “nel 75° anniversario della Carta Costituzionale l’orgoglio del popolo italiano e dei militari italiani che, con la lotta al nazifascismo, hanno restituito libertà e dignità al Paese” e ribadiscono “l’importanza di trasmettere alle giovani generazioni la Memoria storica quale monito e testimonianza perché non si ripetano più gli errori del passato”.
Il messaggio si conclude manifestando “riconoscenza alle Forze armate, presidio delle istituzioni repubblicane, e a tutti i nostri militari impegnati nell’adempimento del proprio dovere in Italia e all’estero”.

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