Proseguire la realizzazione del programma di investimenti, con particolare attenzione a quelli per la rigenerazione urbanistica e finanziati dal Pnrr rispettandone le tempistiche; procedere nella ricerca di fondi europei, nazionali e regionali per sostenere lo sviluppo di nuove progettualità; mantenere invariate tasse, rette e tariffe, anche per la Tari che è ancora sui valori del 2017; continuare a garantire la qualità dei servizi di welfare e l’equità sociale.

Sono le principali indicazioni per il Bilancio di previsione 2024-2026 del Comune di Modena che emergono dalla sezione strategica del Dup approvata dal Consiglio comunale giovedì 26 ottobre. Il Documento unico di programmazione, infatti, oltre a un’analisi del contesto sociale ed economico del territorio, individua priorità e linee strategiche degli indirizzi di governo.
Il documento, illustrato dall’assessore al Bilancio Gianpietro Cavazza, è stato approvato dalla maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Modena civica, Europa verde – Verdi) e quello contrario delle opposizioni: Movimento 5 stelle, Lega Modena, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Gruppo Indipendente per Modena, Alternativa popolare. Respinti due emendamenti alla delibera presentati dal consigliere Alberto Bosi (Alternativa popolare) sulla qualità dell’aria e sulla riduzione delle tasse.
Il Dup, ha spiegato l’assessore, in questa fase non tiene ancora conto dei contenuti della Legge di bilancio che il Governo ha presentato nei giorni scorsi e che dovrà essere approvata dal Parlamento. “Ma possiamo già dire – afferma Cavazza – che non contiene le risposte alle esigenze dei Comuni ben rappresentate dall’Anci: dobbiamo fare i conti con l’inflazione, con l’aumento dei costi delle materie prime negli investimenti programmati, con il caro energia che incide sulle bollette dei servizi pubblici. Ma soprattutto con i nuovi bisogni delle famiglie che, di fronte alle difficoltà dovute a inflazione, aumenti dei carburanti e maggiore costo della vita si rivolgono in primo luogo ai Comuni. E dalla Legge di Bilancio i Comuni escono penalizzati, con tagli per 600 milioni agli Enti locali, così come non ci sono risposte soddisfacenti per la sanità e per le fasce più deboli della popolazione”.
Tra gli esempi citati da Cavazza anche quello sulla proposta del Governo di togliere i titoli pubblici dal conteggio dell’Isee: “Apparentemente sembra un aiuto per i cittadini –spiega l’assessore – ma in realtà determina un’ingiustizia: chi è più ricco perché possiede molti titoli di Stato passerà davanti a chi è più povero in tanti servizi come le liste per l’accesso alle residenze protette, pagherà una tariffa più bassa per la mensa scolastica, la sanità, gli asili nido. Insomma, è una riforma all’insegna dell’iniquità che, inoltre, toglierà ricorse ai Comuni”.
La rimodulazione degli scaglioni Irpef proposta dal Governo, con accorpamento dei primi due, fino a 28 mila euro, a parità di aliquote dell’addizionale avrà ripercussioni anche sul gettito comunale: “Se sarà confermata – annuncia Cavazza – sulla base delle prime simulazioni equivarrà a un taglio di risorse per il Comune superiore al milione di euro che si somma al mancato rifinanziamento del fondo affitti e altri tagli a Regioni ed Enti locali”.
Ripercorrendo l’elenco dei 55 progetti che, nell’ambito del programma Next Generation Modena, hanno ottenuto finanziamenti dal Pnrr per quasi 77 milioni di euro, per Cavazza emergono le direttrici delle linee politiche dell’Amministrazione: dalla rigenerazione urbanistica al risparmio energetico e alla transizione ecologica, dall’istruzione all’inclusione e alla coesione sociale, fino alla digitalizzazione e all’innovazione, alla competitività e al sostengo di turismo e cultura.
“Anche nel prossimo Bilancio – ha aggiunto l’assessore, dopo aver ricordato l’importanza di aver approvato il Piano urbanistico generale – le entrate da oneri di urbanizzazione primaria e secondaria non verranno utilizzate per la spesa corrente, ma saranno destinate esclusivamente alla manutenzione straordinaria delle urbanizzazioni così da sostenere la domanda di investimenti pubblici particolarmente importante in funzione anticiclica, per superare le fasi di recessione economica”.

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