Alcune delle ricercatrici coinvolte (Elisa Gasparini, Alessia Ciarrocchi, Francesca Reggiani, Moira Ragazzi e Benedetta Donati)

Tumore al seno triplo negativo, sono stati pubblicati i primi risultati dello studio nato e sostenuto grazie ai proventi raccolti dal progetto “Viva Vittoria” con la vendita delle circa 3mila coperte in piazza Prampolini nell’ottobre del 2019. Si tratta del primo studio in cui i ricercatori e le ricercatrici del Laboratorio di Ricerca Traslazionale in collaborazione con quelli dell’Oncologia, dell’Anatomia patologica della Chirurgia senologica dell’IRCCS reggiano, hanno applicato la tecnica della trascrittomica spaziale, una tecnologia altamente innovativa che il Laboratorio di Reggio è stato fra i primi in Europa a utilizzare.

 

Il tumore triplo negativo della mammella (TNBC) è la forma più aggressiva di cancro al seno. La chemioterapia, prima della chirurgica (terapia neoadiuvante-NAC), rappresenta uno strumento importante nell’approccio terapeutico nei casi di lesioni localizzate. Tuttavia, solo una frazione delle pazienti con TNBC raggiunge una risposta completa al trattamento, mentre il resto è parzialmente o completamente refrattaria a questa terapia.

Il sistema immunitario gioca un ruolo importante nella risposta del tumore triplo negativo alle terapie anche se in che modo e attraverso quali meccanismi non è ancora chiaro. In larga parte la difficoltà di comprendere questi sistemi risiede nell’elevata complessità del tumore e del suo microambiente immunitario. Il tumore infatti è un complesso e dinamico ecosistema in cui la spazialità gioca un ruolo fondamentale. “Oggi – spiega la dottoressa Alessia Ciarrocchi, coordinatrice del Laboratorio di Ricerca Traslazionale – grazie a nuove e sempre più sofisticate tecnologie siamo in grado di analizzare questa complessità andando a scomporre il tumore nelle sue tante variabili, ottenendo una fotografia molto più precisa di quella che fino a poco tempo fa eravamo stati in grado di ottenere. È quello che abbiamo fatto in questo studio, nel quale utilizzando la tecnologia della trascrittomica spaziale applicata alla morfologia abbiamo scomposto il tumore nelle sue componenti e aree strutturali andando a indagare come la comunicazione fra le cellule del tumore e del sistema immunitario possa intervenire nel determinare una risposta più o meno efficace dei TNBC alla terapia neoadiuvante”.

Utilizzando questo tipo di approccio, i ricercatori in un team multidisciplinare hanno dimostrato che è proprio il modo in cui il tumore interagisce con le cellule del sistema immunitario nello spazio a essere fondamentale per garantire una efficace risposta alla terapia. Più l’interazione è intima più la risposta alla terapia sarà efficace. Questi risultati non solo consentono di capire meglio la biologia di questi tumori, ma offrono strumenti nuovi per migliorare l’efficacia delle cure già disponibili per i pazienti.

Per questi primi importanti risultati occorre ringraziare la generosità dei volontari delle Associazioni Senonaltro, Andos, La Melagrana, Il Giorno Dopo e Aibat che hanno promosso e sostenuto il progetto Viva Vittoria e il Grade che attraverso il progetto Grade no Limits ha donato al Laboratorio di Ricerca la tecnologia utilizzata (GeoMX-DSP Nanostring).

Titolo del lavoro “Spatial Distribution Of Immune Cells Drives Resistance To Neoadjuvant Chemotherapy In Triple-Negative Breast Cancer”. Rivista: Cancer Immunology Research. Autori: Benedetta Donati, Francesca Reggiani, Federica Torricelli, Giacomo Santandrea, Teresa Rossi, Alessandra Bisagni, Elisa Gasparini, Antonino Neri, Laura Cortesi, Guglielmo Ferrari, Giancarlo Bisagni, Moira Ragazzi, Alessia Ciarrocchi. Il progetto è nato da un’idea della dottoressa Ragazzi ed è stato sviluppato principalmente dalla Dottoressa Benedetta Donati, con il supporto della dottoressa Francesca Reggiani.

 

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